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8 ottobre 2009 giornata mondiale della vista

Si è svolta oggi in tutte le città d’Italia la Giornata mondiale della vista. A Belluno lo stand con materiale divulgativo era in piazza dei Martiri. Il 66% degli italiani ha difetti visivi, il 53% porta occhiali correttivi mentre  il 17% non corregge il difetto. La Giornata Mondiale della Vista è un’occasione per portare l’attenzione sul bene vista. L’appuntamento del 2009 è dedicato alla disabilità visiva al femminile. Nel mondo le donne con problemi alla vista sono circa 175,8 milioni (56% del totale), di cui circa 142,5 milioni sono affette da ipovisione e ben 26,1 milioni sono cieche .
Ben 40 milioni di occhiali correttivi sono stati utilizzati dagli italiani nel 2008; ma sono ancora tanti quelli che non correggono il difetto (17%). Eppure il bene vista è uno dei più preziosi da salvaguardare. La giornata mondiale 2009, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e celebrata il secondo giovedì del mese di ottobre, deve essere un’occasione speciale per potare l’attenzione sulle problematiche legate alla vista. E’ fondamentale che la gente se ne occupi durante tutto l’arco dell’anno, in Italia e in tutto il mondo. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) circa l’85% della cecità nel mondo è evitabile: i non vedenti sono oltre 45 milioni (di cui 26,1 milioni donne, pari al 58% del totale), solo una parte di quei 314 milioni di persone che sulla Terra soffrono di gravi problemi visivi. La disabilità visiva colpisce in maggior misura il sesso femminile (col 56,3%, pari a 176,74 milioni di persone), generalmente a partire dai 50 anni. E proprio alle donne è dedicato l’appuntamento 2009.
DOPO GLI “ANTA”
Dopo i 50 anni, si tende ad allontanare il libro o il giornale perché da vicino i caratteri si confondono.  Il verdetto è ineluttabile: presbiopia, la difficoltà a vedere da vicino. «In realtà può anche presentarsi prima dei 50, intorno ai 42- 44 anni di età, in questo caso si definisce prematura. Crepuscolare o notturna è quella invece che si presenta soprattutto in assenza di luce naturale», spiega il Dottor Francesco Loperfido, Responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l’Unità Operativa di Oftalmologia e Scienze della Visione dell’Ospedale San Raffaele di Milano e consulente della Commissione Difesa Vista. «Da una ricerca svolta da CRA e A.C. Nielsen sulla percezione da parte degli italiani del problema della presbiopia, emerge come gli italiani abbiano remore ad indossare gli occhiali da vista perché non vedere bene è emotivamente collegato al fenomeno della vecchiaia». Sempre secondo la ricerca, l’85,4% dei presbiti italiani utilizza gli occhiali per correggere il difetto, mentre il 14,6% non li porta. E se il 29,7 ha acquistato gli occhiali in un negozio specializzato dopo aver fatto una visita oculistica, sono ancora tanti, il 12,5 che si affidano all’autovalutazione e acquistano in canali non specialistici.
E uomini e donne reagiscono in maniera differente al problema: i maschi tendono a rimandare, mentre le donne, che dovrebbero essere più colpite da questo cambiamento nella loro vita, aggirano il problema scegliendo montature molto ricercate e alla moda. «Il classico occhialino a mezzaluna tradisce l’età, rivelando degli anni che molto spesso la bellezza femminile riesce ancora a celare», aggiunge Loperfido. Ecco che «la soluzione è l’occhiale progressivo, utile anche quando la visione da lontano è perfetta. La differenza è che un occhiale così fatto sembra un normalissimo occhiale che comunque consente di mettere a fuoco in media distanza oltre che da vicino. Risultato: estetica e giusta correzione!», spiega il Dottor Loperfido.
IN GRAVIDANZA
E se l’ipermetropia è un problema che riguarda chi ha raggiunto gli “anta”, anche in età più giovane le donne possono incorrere in problematiche legate alla vista, soprattutto durante la gravidanza. «In generale le mamme in attesa che indossano gli occhiali per correggere una miopia non devono preoccuparsi», spiega il Francesco Loperfido. «Parto naturale e allattamento di per sé non causano un peggioramento della vista. E’ però importante sottoporsi a un accurato controllo dall’oculista, per verificare che non ci siano problemi o lesioni legate alla retina. Un’eventuale sofferenza della retina, già presente, può peggiorare e aggravarsi con il parto naturale e l’allattamento». Le visite regolari sono l’unica regola per stare tranquille ed escludere qualsiasi complicazione. Da non sottovalutare, invece, alcuni sintomi, che possono essere la spia di disturbi da tenere sotto controllo. «Flash luminosi possono indicare una “trazione dell’occhio”, ovvero indicare la presenza di qualcosa che non va sulla retina. Macchie scure persistenti che tendono a ricomparire nello stesso punto possono indicare sofferenza della retina», avverte Loperfido. Durante i 9 mesi può succedere che si registri un calo della vista. «Si tratta di un disturbo temporaneo», assicura Loperfido, «che si recupera poco tempo dopo il parto. E’ un cambiamento dovuto all’alterazione dell’equilibrio ormonale che coinvolge anche l’occhio, con una lieve modificazione della curvatura della cornea e del cristallino, si può quindi registrare una difficoltà nella messa a fuoco e di conseguenza si ha la sensazione di vedere meno».
AL PC, CON IL PANCIONE E SENZA
Per le donne in attesa, stare davanti al PC non è sempre una cosa semplice. E’ comunque importante sapere che «Se la vista è perfetta o se i difetti visivi sono corretti con l’uso di lenti adeguate, grandi problemi non ce ne sono», spiega Loperfido. «In caso di una miopia non corretta, invece, la donna tenderà ad avvicinarsi al monitor e ciò va in conflitto con la struttura corporea in gravidanza. Mentre se soffre di un’ipermetropia non diagnosticata tenderà ad allontanarsi dallo schermo, inarcando la schiena e assumendo così una posizione innaturale che può anche provocare dolori». Inoltre indipendentemente dallo stato di gravidanza «lavorando davanti allo schermo di un computer, l’occhio tende ad essere meno lubrificato a causa  del minor numero di ammiccamenti, il che produce una secchezza oculare ancora più fastidiosa se una persona indossa le lenti a contatto. In più, nella donna in attesa il film lacrimale subisce una riduzione per cause ormonali e quindi eventuali problemi risultano accentuati». Ecco quindi che, in questo periodo della vita della donna, fare controlli alla vista diventa ancora più importante!
L’8, MA NON SOLO!
La vera prevenzione tuttavia è quella di un controllo costante, non solo l’8 ottobre. Questa giornata costituisce un buon punto di partenza.

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