“Basta alimentare lo scontro sociale tra lavoratori ed imprese: in Veneto nessuno sorride, i primi son penalizzati da un costo della vita esorbitante e da stipendi insufficienti, le seconde da una tassazione che non ha pari nel mondo. La realtà è diversa da come la pongono i sindacati: nel nostro Veneto e nel Nordest la contrapposizione tra dipendenti e datori di lavoro non c’è e non va alimentata a tutti i costi come invece sembrerebbe voler fare il leader della Cisl Bonanni nel suo intervento di ieri su YouDem. Non commettiamo l’errore, in un autunno che dal punto di vista della crisi e dei contratti si preannuncia caldissimo, di ridurre tutto ad una lotta tra classi, perché in questo modo affondiamo lavoratori ed imprese”. E’ l’opinione del vicepresidente della Regione Veneto Franco Manzato dopo aver appreso, quest’oggi, dello studio realizzato dal centro Studio Sintesi di Venezia secondo il quale il 14,5% degli italiani è sotto la soglia della povertà locale: “Ora politici e sindacati debbono avere a cuore un solo obiettivo: contratti territoriali fin da subito, perché le famiglie non ce la fanno più. Perde solo tempo chi parla di scontro tra Nord e Sud, perché alla gente non interessa nulla di tutto questo quando non ce la si fa più a vivere con 1000 euro al mese a Venezia o Treviso o Verona. Le famiglie si trovano in difficoltà e c’è chi parla di scontri sociali tra meridione e settentrione, quando l’unica cosa da considerare sono i dati di povertà locale che mettono il Nord in ginocchio di fronte al Sud ma anche di fronte alla Baviera che ha stipendi alti e costi della vita inferiori. Se non si risolve la questione settentrionale, il Paese verrà diviso irreversibilmente”.