A pochi giorni dalla costituzione di un comitato bellunese a sostegno della candidatura di Ignazio Marino alla segreteria nazionale del Pd, arriva quella del coordinatore provinciale del Partito democratico Valerio Tabacchi, che dice: “Ho deciso di schierarmi apertamente con l’ex ministro dello Sviluppo economico nella corsa alla leadership del Partito democratico che si concluderà con le primarie del 25 ottobre. Franceschini ha fatto un lavoro egregio in questi mesi ma ci vuole altro per raddrizzare il partito. Al Pd infatti non bastano semplici aggiustamenti, ritocchi di linea o, peggio, “caminetti” arricchiti da qualche volto giovane. Serve un partito che abbia basi culturali solide: un partito del lavoro, laico, capace di elaborare linguaggi legati alla vita reale, che renda concreta l’idea di uguaglianza, che parli all’Italia del paese che abbiamo in mente e che vogliamo rendere più giusto. C’è bisogno di un congresso fondativo del partito che deve diventare un’alternativa credibile alla destra. Con Bersani possiamo aprire una storia nuova. Ho maturato questa scelta lo scorso inverno quando Bersani è venuto a Belluno. Per un’ora, a tavola, mi ha spiegato come era possibile rimettere nel tubo il dentifricio che abbiamo sparso in questi mesi. Sapeva e capiva i problemi dei territori come il nostro. Ha voglia e capacità di confrontarsi con il mondo della piccola e media impresa del Nord Est. Da sempre ha un rapporto stretto coi bisogni e gli interessi dei territori come il nostro fatti di vallate e distretti produttivi in cui mancano troppo spesso servizi per le persone e le aziende. Un altro punto di forza della proposta di Bersani, che vorrei sottolineare, è la consapevolezza che non serve un partito liquido dove siano solide solo le divisioni, proprio per questo ha deciso di farsi sostenere da una sola lista in ogni regione e provincia. Con lui possiamo dire basta alle correnti che sanno fare sintesi a posteriori e solo con i litigi tra i diversi capibastone a Roma come a Belluno. Infine mi convincono le cose che ha detto sul partito: la riorganizzazione di alcuni strumenti come le primarie, un rafforzamento del ruolo degli iscritti, l’idea che anche il partito si debba organizzare più e meglio sul territorio. Sono certo insomma che Pierluigi Bersani è l’uomo giusto per guidarci nel costruire un partito nuovo che guardi al protagonismo delle nuove generazioni ma che sia anche popolare e radicato nel territorio”.