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sabato, Maggio 18, 2024
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Il Ministero vuole dimezzare i poliziotti sulle piste. Sap: “A rischio il servizio di sicurezza e soccorso in montagna”

polizia-soccorso-piste-3Lo scorso 09 novembre, con la stagione sciistica oramai alle porte, il Ministero dell’Interno ha comunicato
alle Organizzazioni Sindacali di categoria l’intenzione di “ridefinire il dispositivo di sicurezza” nei contesti montani, programmato come di consueto nel precedente mese di agosto.

Si tratta di una drastica ed inaspettata riduzione dell’impiego del personale specializzato – afferma la segreteria provinciale del Sap di Belluno.
A livello nazionale si passa da 228 operatori a 140 mentre per quel che riguarda questa provincia il taglio è ancora più netto. L’organico complessivo dei poliziotti in servizio sulle piste bellunesi viene praticamente dimezzato: 15 unità a fronte delle 28 precedentemente previste. Queste le riduzioni prospettate per i vari comprensori: da 7 operatori a 3 per Arabba; da 9 a 3 per Cortina d’Ampezzo/San Vito di Cadore; da 4 a 3 per Falcade; da 3 a 2 sia
per Falzarego che per Sappada mentre rimane invariato a 2 l’organico per Palafavera. Il Sindacato Autonomo di Polizia snocciola poi i dati della scorsa stagione sciistica. Nei 6 comprensori in questione sono stati rilevati più di 11milioni (11.567.213) di passaggi agli impianti di risalita e i 27 operatori di polizia specializzati sono intervenuti in occasione di 543 collisioni tra persone e hanno prestato soccorso in 1586 situazioni, oltre ad assicurare una costante e specifica forma di controllo del territorio garantendo una risposta alla domanda di sicurezza nel peculiare contesto montano sciistico.

polizia-soccorso-piste-4Ecco che analizzando tali numeri, non possiamo che essere basiti di fronte alla rideterminazione del personale da impiegare in tale specifico servizio – afferma la Segreteria Provinciale del Sap bellunese. E lo siamo ancor di più quando rileggiamo la risposta del Ministero alla nostra richiesta d’integrazione dell’organico per Arabba e Palafavera inoltrata lo scorso anno allorquando decise di tagliare una unità su ciascuno di questi due comprensori per destinarle ai neonati impianti di risalita di San Vito di Cadore, con tanto di inaugurazione alla presenza dell’ex capo Pansa in occasione della cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Cortina d’Ampezzo alla Polizia di Stato. In quell’occasione – prosegue il Sap – il Ministero ci rispose che, ferma restando l’esigenza di contenimento della spesa pubblica, era necessario rimodulare il numero degli operatori impiegati in alcuni comprensori al fine di poter corrispondere, in parte, alle nuove richieste presentate dai gestori degli impianti di risalita, mantenendo comunque inalterate l’efficienza dei servizi ed i livelli di sicurezza degli operatori. La stessa garanzia in termini di “adeguato livello di sicurezza” che il Ministero ritiene esserci ora anche con l’impiego di sole 15 unità complessive nei 6 comprensori sciistici della provincia, ovvero la metà rispetto alle 27/28 delle cinque stagioni precedenti. Ci sfugge quindi – prosegue il Sap – quale sia l’adeguato livello di sicurezza per il Ministero visto che afferma la medesima cosa sia con organico a regime che con organico dimezzato e di questo ne chiederemo conto nella riunione decisiva che si terrà giovedì prossimo. La motivazione ufficiale della riduzione di personale sulle piste risulta essere “la
necessità di ottimizzare le risorse disponibili a fronte dell’impegno straordinario per la Polizia di Stato
determinato dagli eventi sismici che hanno interessato l’Italia centrale nei mesi di agosto ed ottobre u.s.”.
Ma non ci convince del tutto – afferma il Sap – considerato che in occasione di altri eventi eccezionali, seppur
di natura diversa, il dispositivo non è stato modificato. Ad ogni modo, è evidente e per il Sap inaccettabile –
conclude la nota della segreteria provinciale bellunese – che ancora una volta, a causa dell’ormai cronica
carenza di personale a livello nazionale (meno 17.000 unità, n.d.r.), a pagare dazio in termini di sicurezza
siano i cittadini e gli operatori stessi che la devono garantire. E tutto ciò intanto che dalla prossima Legge di
Stabilità non sembra uscire proprio nulla di buono per il Comparto. Dell’inversione di tendenza sulla
sicurezza – più volte auspicata dal Sap e quanto mai necessaria – non vi è traccia! E dati alla mano, quello
che per Alfano – spalleggiato dalla Pinotti e purtroppo anche da altre sigle sindacali confederali – è un poker
d’assi, per il Sindacato Autonomo di Polizia – allergico alle chiacchiere – è un due di bastoni.

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