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martedì, Maggio 14, 2024
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Confindustria Belluno Dolomiti dà ragione al governatore altoatesino: autonomia e federalismo portano vantaggi. Cappellaro: “Sarebbe importante che lo Stato avesse un attegiamento coerente verso tutti i territori, soprattutto se omogenei”

Palazzo Doglioni-Dalmas sede Confindustria Belluno Dolomiti
Palazzo Doglioni-Dalmas sede Confindustria Belluno Dolomiti

«Ha ragione il governatore altoatesino Arno Kompatscher nel sostenere che il federalismo e l’autonomia portano più vantaggi allo Stato italiano rispetto al centralismo. L’importante, però, sarebbe che lo Stato avesse un atteggiamento coerente verso tutti i territori, soprattutto se omogenei». E’ quanto afferma il Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Gian Domenico Cappellaro, commentando le parole del successore di Luis Durnwalder, in riferimento al suo intervento di ieri sera a Porta a Porta.

«E’ giusto – prosegue Gian Domenico Cappellaro – che Trento e Bolzano difendano la propria autonomia, ma sarebbe altrettanto giusto e importante che riconoscessero anche il diritto degli altri territori all’autogoverno. Purtroppo, assistiamo invece a un atteggiamento schizofrenico da parte del governo che, da una parte, concede maggiore autonomia alle due Province a Statuto Speciale e, dall’altra, lavora allo svuotamento delle altre Province attraverso il ddl Delrio e prosegue con la politica dei tagli agli enti locali, dimostrando così una tendenza centralista che preoccupa.

Gian Domenico Cappellaro presidente Confindustria Belluno Dolomiti
Gian Domenico Cappellaro presidente Confindustria Belluno Dolomiti

 

Condivido pertanto la posizione autonomista e federalista di Arno Kompatscher e, proprio per questo, sottoscrivo le dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) Antonio Saitta durante l’audizione in Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama: è necessario che l’esame del ddl di riforma degli enti locali, ora al vaglio del Senato, consenta il mantenimento delle Province come istituzioni territoriali su cui costruire un livello di governo di area vasta riconoscibile, autonomo e democraticamente responsabile, rendendo così possibile la realizzazione di economie di scala con riflessi positivi sulla spesa pubblica attraverso un più complessivo riordino delle amministrazioni pubbliche nel territorio».

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