Perarolo di Cadore, 14 agosto 2024 – Successo di pubblico ieri sera in piazza Roma a Perarolo di Cadore per la proiezione del film “Il Colonello Von Ryan”. Alcune scene vennero girate sessant’anni fa, nel settembre del 1964, lungo la tratta ferroviaria Ponte nelle Alpi – Calalzo, con il finale nella Galleria Cidolo e sul Ponte sul Boite a Perarolo di Cadore.
All’evento, organizzato dalla Pro Loco Perarolo, con il patrocinio del Comune, in collaborazione con l’Azienda Agricola Damòs, erano presenti alcune persone del Cadore che all’epoca fecero le comparse nel film e che a fine proiezione hanno portato la loro testimonianza di quella indimenticabile esperienza.
In particolare il signor Marinello di Valle di Cadore che ricorda con precisione quei momenti. Marinello, inizialmente escluso dalla selezione, riesce a infilarsi nel gruppo di comparse: “saremmo stati in 300 in fila a Pieve di Cadore in attesa di essere scelti per fare la comparsa. Quelli selezionati ricevevano una ricevuta da presentare successivamente per il ritiro del pacco con l’uniforme da indossare. Venni scartato, ma non mi rassegnai. Nella confusione riuscii a intrufolarmi nella fila delle comparse prescelte dalla regia. Arrivato al punto di consegna del pacco indumenti dissi di aver perso la ricevuta e poiché l’imprevisto provocò le proteste di era in attesa dietro a me, mi fecero passare ugualmente. C’erano dei pacchi di due tipi, scelsi quello più leggero contenente la divisa inglese, l’altro più pesante conteneva la divisa tedesca”. Ha ricordi precisi Marinello, che arricchisce il suo racconto con alcuni aneddoti, che in parte smentiscono un articolo pubblicato all’epoca dal Corriere della Sera nel quale si diceva che Frank Sinatra aveva deciso di reclutare solo le comparse di Pieve di Cadore escudendo i candidati di Perarolo. “Non è vero – testimonia Marinello – nel nostro gruppo c’erano anche giovani di Perarolo”. C’è anche l’incontro casuale con la giovane Raffaella Carrà, “la incrociai sui binari – racconta – e provai a salutarla, ma lei si voltò dall’altra parte e tirò dritta per la sua strada”. “Alcune scene erano pericolose, dovevamo saltare dal treno in corsa – prosegue Marinello – ci furono dei feriti, io stesso mi ruppi il setto nasale. Ma lo facevamo con entusiasmo, anche perché ci pagavano bene, 10mila lire al giorno, quando un giovane operaio percepiva allora 5mila lire al mese! Appena infortunato venni portato dietro le quinte dove c’erano le truccatrici e lo staff. Ricordo quei momenti tra i più belli della mia vita. Vennero a casa mia, mi proposero di seguire la troupe per altri lavori, ma mio padre che masticava un po’ di inglese disse no, avvertendomi che se fossi uscito dalla porta di casa, non sarei potuto tornare. Uscii ugualmente da quella porta, ma per fare l’emigrante in Germania”.
Il film
Tratto dal romanzo dello scrittore americano David Westheimer dal titolo originale “Von Ryan’s Express” del regista Mark Robson, il film racconta le vicende di un gruppo di militari inglesi, detenuti in un campo di prigionia italiano dell’Italia del Sud nei giorni che precedono l’8 settembre 1943. Il colonnello Ryan, pilota dell’aviazione statunitense interpretato da Frank Sinatra, viene abbattuto in volo e portato nel campo di prigionia. E’ il più alto in grado e quindi assume il comando dei 400 prigionieri anglo-americani. Per rendere la vita migliore ai prigionieri, poiché sapeva che mancava poco alla loro liberazione dal momento che gli angloamericani stavano risalendo la Penisola, stringe un patto, un compromesso, con il comandante italiano del campo, il maggiore Battaglia interpretato da Adolfo Celi. L’accordo con il nemico tuttavia, rovina la sua reputazione agli occhi dei prigionieri inglesi, da qui l’infamante prefisso di “Von” (che contraddistingue i cognomi delle famiglie nobili in Germania e in Austria). La storia prosegue con il tentativo di deportazione dei prigionieri in un treno comandato dal maggiore tedesco Von Klemment interpretato dall’attore tedesco Wolfang Preiss, che ha portato con sé Gabriella, sua amante, interpretata da Raffaella Carrà. Il film termina con le scene girate in Cadore, con il riscatto del colonnello Ryan che muore per portare in salvo i prigionieri inglesi in Svizzera.
La pellicola ha avuto una nomination agli Oscar nella categoria miglior montaggio sonoro (Walter Rossi) nel 1966. E la rete televisiva britannica Channel 4 ha classificato Von Ryan’s Express al 89mo posto nella lista dei 100 migliori film di guerra.
(rdn)