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Amministrative Ponte nelle Alpi. La svolta di De Menech su sanità: «La Cittadella dei servizi per una rete di servizi»

Roger De Menech, candidato sindaco al Comune di Ponte nelle Alpi

La sanità è una delle priorità assolute per il candidato sindaco Roger De Menech e l’intera squadra di lavoro legata alla lista civica “Fare Comune”. Una squadra di cui fa parte pure il capogruppo uscente di maggioranza, oltre che primo cittadino dal 2004 al 2009, Fulvio De Pasqual. Il quale sottolinea uno degli ultimi, importanti provvedimenti in materia, adottati dall’amministrazione uscente: «Siamo particolarmente orgogliosi di essere arrivati a un accordo di programma, con Ater, per la valorizzazione di un compendio edilizio fondamentale come quello della Casa del Sole. Recuperare un’area degradata e creare nuova residenzialità è già di per sé significativo. Ma l’intervento ha un interesse ancor più generale».

De Pasqual evidenzia il lavoro svolto, anche in qualità di consigliere provinciale, dall’attuale sindaco pontalpino Paolo Vendramini: «Il fatto che si sia adoperato per finanziare uno studio sulla fattività di un complesso di interventi ha creato le premesse per incidere su una struttura che, è bene rimarcarlo, non era di proprietà comunale». Da questa base nascerà la Cittadella dei Servizi: «Ora ci sono le premesse per realizzare, con il concorso di altri enti, il completamento del “dopo di noi” dell’Ulss, gli appartamenti attrezzati per persone parzialmente autosufficienti, la sistemazione della cappella che manca alla casa di riposo, l’ampliamento dell’attuale Centro diurno e, per i medici, una più adeguata sede rivolta alla Medicina di Gruppo».

Dal canto suo, De Menech non ha dubbi: «La Cittadella dei Servizi sarà il fulcro di una rete di servizi, finalizzata a dare risposte precise alle esigenze delle cittadine e dei cittadini in un ambito, come quello sanitario, che verrà ridisegnato e a cui garantiremo un’adeguata attenzione». Il candidato sindaco entra nel dettaglio: «Nella stessa “Cittadella” potranno lavorare i medici di Medicina generale, l’infermiere di comunità raggiungerà le varie frazioni e in base alle esigenze, soprattutto delle categoria più deboli, organizziamo il servizio di trasporto e assistenza. Peraltro già attivo per i prelievi del sangue, con i soggetti fragili e gli anziani. Perché la salute è un diritto fondamentale e un pilastro imprescindibile per il benessere della nostra comunità». Infine, l’auspicio affinché «la Regione preveda forme aggregative più impegnative rispetto a quelle attuali, a partire dalla Medicina di Gruppo Integrata».

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