«Tre anni fa a Trieste, durante uno sciopero dei portuali, io ero a capo del servizio di ordine pubblico. La situazione era tranquilla, poi i manifestanti hanno cominciato ad aggredirci, e io ho ordinato la carica. Poi la situazione si è calmata, Frida era a terra, uccisa da un colpo violento alla testa. Il processo poi ha dimostrato che il colpo era stato inferto da uno dei dimostranti, ma per anni non si è mai rassegnato».
E’ ciò che racconta la fiction della serie televisiva Blanca, trasmessa ogni giovedì su Rai1 in prima serata dopo Amadeus (ora visibile su RaiPlay).
Una puntata racconta lo sciopero dell’ottobre 2021 organizzato dal Coordinamento dei portuali di Trieste, con portavoce Stefano Puzzer, e si fa passare come un fatto realmente accaduto, nel contesto della protesta, la morte di una ragazza, attribuendone la responsabilità a uno dei manifestanti. Un falso, insomma, per screditare e infangare i portuali che pacificamente hanno protestato secondo le regole dello sciopero.
Sappiamo invece che i portuali al Molo 17 erano seduti a terra pacificamente e vennero colpiti dagli idranti della polizia che voleva sgomberare il porto.
Poco importa che la produzione Rai dica che si tratta di una fiction, dunque una finzione, perché così facendo, mischiando realtà e fantasia, si sta insinuando nel telespettatore la convinzione che sia realmente accaduto un fatto di sangue, all’interno di un contesto realmente accaduto. E’ evidente, insomma, che attribuire la morte di una ragazza, che nella realtà non è mai avvenuta, è funzionale di una operazione mediatica volta a screditare la protesta dei portuali. In particolare del suo portavoce Stefano Puzzer, che peraltro aveva adempiuto regolarmente all’obbligo vaccinale.
Cosa rimarrà in mente al telespettatore dopo aver visto quella fiction se non la convinzione che i portuali con la loro protesta hanno fatto morire una ragazza innocente?
Lo abbiamo chiesto al diretto interessato ospite ieri nel Bellunese: “La verità – precisa Stefano Puzzer – è che noi in quei giorni a Trieste ci siamo impegnati perché non accadessero incidenti. Parlare addirittura di una morte per mano di un manifestante è una cosa vergognosa. Dire che siamo stati noi manifestanti ad attaccare le forze dell’ordine è voler cancellare la verità. Nella fiction vengono tirati in ballo i no vax. In realtà a quella manifestazione accaduta 3 anni fa, oltre ai portuali, a Trieste erano presenti tanti cittadini scesi in piazza a difesa della libertà di pensiero. Quello che sta succedendo attraverso questa fiction è solo la continuazione di una operazione di propaganda condotta dal cosiddetto mainstream. Una cosa vergognosa. Siamo certi che quando la produzione e la regia si renderà conto di questi passaggi diffamatori diffusi addirittura da una tv pubblica, provvederà quantomeno a riscrivere alcune scene per ristabilire la verità”.
Roberto De Nart
Qui l’intervista curata da Studio 2000 Hertz