
Partecipazione massiccia martedì 12 settembre a Fortogna, nella sala riunioni della canonica, dove molte persone sono state costrette a seguire l’incontro dal corridoio o dall’esterno.
Si è trattato di una riunione frazionale spontanea in cui tutti i cittadini intervenuti sono stati messi a conoscenza dell’insediamento di uno dei due cantieri a supporto della realizzazione della ‘Variante di Longarone’ previsto nella campagna di Fortogna denominata ‘Sot Crode’.
Molti degli abitanti di Fortogna, infatti, hanno appreso dell’incontro grazie al volantino
d’invito, che nei giorni precedenti era stato recapitato ad ognuno porta a porta destando subito grande interesse per comprendere meglio il perché di tale scelta. Per chi era già a conoscenza è stata l’occasione per esprimere ogni preoccupazione in merito.
Alta la partecipazione, 90 presenti su circa 400 cittadini frazionali, alcuni sono arrivati anche da altre frazioni del Comune di Longarone a sottolineare la vicinanza, il sostegno
e la solidarietà con la popolazione di Fortogna di fronte ad un tema così importante per le implicazioni sulla vita dei cittadini e per la necessità di porre attenzione come comunità a certi interventi su un territorio così fragile, già interessato più volte a cedere parte di esso per il bene comune.
Per questo l’urgenza di condividere insieme la possibilità di ridiscutere, confrontarsi, raccogliere opinioni sulla posizione del cantiere, certo non per contestare l’opera nello specifico.
Ogni scelta infrastrutturale o connessa ad essa andrebbe sempre calata sulle realtà territoriali, come pure andrebbero valutate con grande accuratezza le implicazioni che certe decisioni possono produrre per trovare modelli di intervento consapevoli.
Durante l’incontro è stato presentato il progetto del cantiere e del tracciato dell’opera secondo quelli che sono i documenti che si sono potuti raccogliere in maniera informale e che, a quanto risulta da comunicazioni della Amministrazione, non sono quelli definitivi anche se ad oggi non sono emerse rassicurazioni su eventuali altre soluzioni possibili.
Si è parlato dei limiti che impone un cantiere in mezzo a un paese come Fortogna che già tanto è stato sacrificato, basti ricordare l’insediamento della zona industriale nella zona nord denominata San Martino che a giorni dovrebbe addirittura ricevere l’approvazione finale per il raddoppio della capacità produttiva.
Come non citare, poi, il Cimitero Monumentale delle Vittime del Vajont, che ha sottratto territorio e del quale di certo non si discute tranne per il fatto che un luogo come questo, anche dopo sessant’anni dal disastro, merita di essere rispettato per ciò che è e rappresenta invece di vedersi sorgere in prossimità un cantiere così vasto.
Il cantiere, infatti, avrà una estensione di circa 20.000 metri quadrati e andrà ad occupare la maggior parte dell’area verde adibita in passato a coltivazione e oggi ultimo angolo verde ed integro della frazione. Tale area, adiacente a decine di abitazioni, ospiterà quindi il ricovero di mezzi e attrezzature così come le abitazioni degli operai.
Le criticità maggiori riguardano, poi, la viabilità in quanto, per i 4 anni previsti per i lavori (si tratta di una stima temporale che si presume non sarà rispettata), i mezzi saranno costretti a utilizzare la strada comunale interna per tutta la lunghezza del paese creando una situazione di disagio, rumore e inquinamento oltre che costituire fonte di pericolo soprattutto per i più piccoli che, seppur pochi, in quella strada sono abituati a passare il loro tempo libero in compagnia.
Anche il tema del rumore preoccupa poiché il cantiere potrebbe essere operativo 24 ore e certamente tutte le abitazioni adiacenti al cantiere ne saranno interessate in maniera netta.
E tornando al tema dell’azione dell’uomo sul territorio, l’innovazione e l’adeguamento alle nuove esigenze non dovrebbe prescindere dalla consapevolezza delle ripercussioni future, per questo è stato affrontato anche il tema dell’impossibilità di ripristinare l’area al termine dei lavori allo stato originario.
La conoscenza del passato, gli errori commessi dall’uomo, dovrebbero servire a far emergere una coscienza volta alla tutela delle migliori condizioni di vita per l’uomo e al rispetto di una natura che spesso è impossibile dirigere verso le nostre necessità: il Vajont insegna.
La popolazione in maniera compatta e unitaria si è espressa negativamente rispetto al posizionamento del cantiere in tale zona ravvisando la necessità di individuare una area alternativa.
Alcune proposte sono state avanzate a tutela dei cittadini residenti e dell’area naturalistica.
Oggi la cittadinanza, che fino ad ora non è mai stata messa al corrente dalle Amministrazioni, chiede un incontro proprio con le suddette insieme con l’ANAS per poter avere un confronto pubblico prima che il progetto sia varato definitivamente e a quel punto si renda difficile se non impossibile apportare le modifiche auspicate.
Coordinamento Frazione di Fortogna
Gabriele De Bettio