Il 13 settembre 2010 scrissi ai giornali bellunesi una lettera di cui riporto la parte centrale per spiegare le mie intenzioni. Pochi la pubblicarono. Purtroppo non vi fu interesse da parte di alcuno, se non, nel 2014, del Presidente della provincia Padrin.
” 2) I Licei Renier e anche l’Istituto Tecnico commerciale P. F. Calvi, assieme ai Licei Classico Tiziano e Scientifico Galilei vengano trasferiti presso l’ex Caserma Fantuzzi, in Via Volontari della Libertà. Anche in questo caso la volumetria dell’edificio, già destinato ad uso comunitario, avrebbe ampia capienza, potendo ospitare nel corpo a nord le aule vere e proprie ed i laboratori e in quello a sud le Presidenze, gli uffici, le biblioteche ed altri servizi, che verrebbero cosi concentrati, consentendo indubbi risparmi, cosa che tutti auspicano, a sentire le dichiarazioni degli addetti ai lavori. I fabbricati bassi ad ovest, già locali mensa, ospiterebbero un adeguato servizio di refezione, bar interno, eventuale cartolibreria, locali di aggregazione degli studenti dei vari ordinamenti, consentendo uno scambio continuo e proficuo di opinioni tra tutti gli studenti, cosa attualmente impossibile, realizzando in tal modo una sorta di campus, ben delimitato e quindi protetto da intrusioni esterne. Gli studenti provenienti da fuori città, che attualmente giungono in pullman, autobus o treno in Piazzale Vittime delle Foibe e di qui ancora con mezzi di terra proseguono per le varie destinazioni, potrebbero semplicemente, a piedi, in pochi minuti, raggiungere la sede scolastica comune, guadagnando tempo e denaro. Non vi sarebbe intasamento continuo delle strade (si pensi anche all’eventuale ritorno di metà giornata), in coincidenza della pausa meridiana dei lavoratori, né relativo inquinamento da idrocarburi.
3) La Questura, oggetto anch’essa di possibile trasferimento (si parla nell’ex Fantuzzi), si collochi al posto dell’Istituto Calvi, dove avrebbe ampia dotazione di spazi e, cosa non secondaria, si troverebbe al di fuori dell’area urbana, senza la spada di Damocle dei passaggi a livello ferroviari. In tal modo verrebbero riuniti tutta un’altra serie di uffici, ora decentrati, spesso in zone irraggiungibili o estremamente scomode per gli utenti (uno per tutti l’Ufficio Stranieri di Via Lungardo, privo assolutamente di posteggi). Nell’attuale sede di Via Volontari della Libertà potrebbe restare un distaccamento urbano, per il pronto intervento.”
Ora, in relazione al PNRR, che si dice sia privo di adeguati progetti, sentiamo alcuni politici chiacchierare di eventuali rinunce a somme da spendere. Una bestemmia in economia, in tutela del patrimonio edilizio, nel miglioramento delle strutture scolastiche e di pubblica sicurezza. Il mio disegno è pronto da 13 anni.
L’assurdità principale trae origine dalla mancanza di programmazione di un disegno organico, con una ampia visione del futuro.
Così chi passa di fronte alla ex caserma Fantuzzi, osserva a malincuore un cantiere precario, manchevole di prospettive, che si trascina stancamente da anni, classico esempio del proverbio “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito!
Cantiere gradito a politici che guardavano alle vicine elezioni, non statisti rivolti alla prossima generazione. (James Freeman Clarke, 1810 – 1888).
Tomaso Pettazzi – Belluno