Leggiamo con un certo sconcerto la notizia relativa al bando per l’affidamento degli impianti del Nevegal andata deserta.
E ci chiediamo se l’amministrazione De Pellegrin ha una idea di lungo ed ampio respiro per il futuro del Nevegal oppure se intende procedere, anzi arrancare, come dimostrato fin qui. Senza una linea chiara e capibile.
Trovata la società Nevegal 2021 con cui sembrava “tutto a posto”, fatto il bando per l’affidamento la gara va deserta. Perché? Non sarà anche perché il Nevegal non è mai stato effettivamente rilanciato come dovrebbe?
Siamo sempre più convinti, alla luce anche di questo ultimo avvenimento, che il Nevegal debba essere proposto ad eventuali investitori privati con tutte le sue potenzialità. Debba essere messo sul piatto di chi intende metterci risorse come un “sistema” in cui gli impianti sono un elemento strutturale che consente di fare utili in tutte le stagioni, funzionale a tutto il comprensorio e connesso alle altre progettualità.
Una visione che doveva essere chiara anche nelle premesse del bando.
E se questo è quanto serve, ci si domanda allora perché si è voluto affossare l’unico progetto organico e strategico messo a punto con un vero processo partecipativo in cui vi era, anzi vi è, una visione condivisa per il futuro a 360 °?
Ci riferiamo all’agenda “Nevegaldomani”. Una cornice, si disse e ribadì anche nei documenti del nuovo PAT di Belluno, da concretizzarsi in un vero piano strategico.
Lì si capisce bene come sia interessante investire in Nevegal. Lì si vede anche il ruolo che hanno gli impianti anche come sistema della mobilità e accessibilità in cresta.
Perché si preferisce andare avanti con bandi mal fatti che si giustificano con tecnicismi e
burocrazia? Chiaro che poi l’esito è “nessun interesse”.
Solo comunicare questo, dà l’immagine pubblica del Nevegal come “luogo senza appeal”.
Eppure, la società su cui puntare esiste. E allora perché fare un bando a cui la stessa non può partecipare? Capiamo che, come dice l’assessore Roccon, i bandi non si possono fare “su misura”, ma possibile si fanno “ad exludendum” proprio degli unici interessati? Sembra una barzelletta.
Il circolo del PD di Castion, nel lontano 2017, ha dato l’input ad un percorso dell’agenda strategica Progettanevegaldomani. Ha fatto poi un passo indietro perché la stessa non fosse identificata come un bene “di parte”. E perché i veri autori fossero tutti gli operatori del Nevegal. E così è stato.
Ora però è proprio la politica ad essere necessaria. Noi ci siamo, come sempre, avendo seguito tutto dal suo nascere. Sperando nelle azioni delle istituzioni.
Ma con chiarezza dobbiamo dire: “ basta prese per i fondelli”.
Si riprenda in mano quel lavoro e, soprattutto per l’immediato, il Comune si confronti con la
società Nevegal 2021 che ha dimostrato tutta la capacità di gestire gli impianti, coinvolgendola anche per evitare vi sia un nuovo bando che si traduca in un ennesimo buco nell’acqua.
Circolo Partito Democratico Castionese