La Sicilia è la regione con il più elevato numero di grandi opere incompiute (138), pari al 36,2% del dato totale nazionale (381). Il peso maggiore della burocrazia si manifesta maggiormente in Basilicata e Molise (quasi 6 anni per finire un lavoro). Le regioni più virtuose sono invece Lombardia ed Emilia Romagna.
Ad oggi in Italia sono 381 le grandi opere incompiute: uno spreco da 1,82 miliardi. A fare il punto della situazione è la Silvi Costruzioni Edili (www.silvicostruzioniedili.it), leader dal 1970 nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di fabbricati, includendo immobili sottoposti a tutela delle Belle Arti. Tra la sua committenza — anche pubblica ed istituzionale— annovera importanti Fondi Immobiliari per i quali ha realizzato “strip out” e ristrutturazioni globali di particolare importanza, come quella del Centro Direzionale AGIP di Roma in Via Laurentina/Via del Serafico.
«A caratterizzare la situazione italiana ancora troppe inefficienze, sprechi ma soprattutto procedimenti burocratici che nel nostro Paese sono molto farraginosi» sottolinea Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni Edili. «E che dire dei nostri immobili: oltre 6 su 10 sono obsoleti» rincara la dose Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni.
Con un peso della burocrazia che, secondo quanto hanno potuto osservare gli analisti, è maggiore in Basilicata e Molise, dove occorrono mediamente tra i 5 ed i 6 anni per finire una grande opera pubblica, mentre le regioni più virtuose sono Lombardia ed Emilia Romagna.
I dati sono stati elaborati a febbraio 2023 dagli analisti di Silvi Costruzioni Edili(Chief Research Officer il sociologo Alejandro Jantus per l’International Center for Social Research) aggregando le evidenze dell’Anagrafe delle Opere Incompiute aggiornate al 2022 e del Sistema Informativo Monitoraggio Opere Incompiute del Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il risultato è una aggiornatissima “Geografia 2023 delle Infrastrutture Italiane” in cui Silvi Costruzioni Edili (www.silvicostruzioniedili.it) fa il punto di una situazione non certo brillantissima.
Ai primi posti della classifica per numero di opere incopmpiute troviamo la Sicilia (al 36,2% con 138 opere incompiute), la Sardegna (al 12,3% con 47 opere), la Puglia (al 7,1% con 27 opere) ed il Lazio (al 6,8% con 26 opere).
Migliora considerevolmente invece la Campania che rispetto al 2019 passa dal quinto al quindicesimo posto (oggi all’1,3% con appena 5 opere incompiute, contro le 41 del 2019). Mentre peggiora la Calabria che passa dal tredicesimo al quinto posto (al 5,2% con le attuali 20 opere incompiute, contro le 15 del 2019).
Secondo Silvi Costruzioni Edili<> (www.silvicostruzioniedili.it), ad influire sul divario infrastrutturale (dalle 138 opere incompiute in Sicilia si arriva alle zero opere incompiute nella Provincia Autonoma di Bolzano e nella Provincia Autonoma di Trento) sono prevalentemente le lungaggini burocratiche, un po’ come è accaduto anche a livello dei cittadini per il Superbonus 110%.
I tempi di realizzazione delle grandi opere pubbliche, con una media nazionale pari a 4,4 anni, si alzano fino a raggiungere valori molto più elevati in Molise (5,7 anni), Basilicata (5,7 anni), Sicilia (5,3 anni) e Liguria (5,2 anni), mentre le regioni più virtuose sono Lombardia ed Emilia Romagna, dove le opere infrastrutturali sono terminate con maggior velocità: queste due regioni si posizionano infatti prime a pari merito con 4,1 anni di tempo medio di realizzazione.
In quanto al valore economico delle opere incompiute e quindi dello spreco, escludendo l’ambito statale/sovra-regionale, la Sicilia si classifica al primo posto con 402 milioni di euro, pari al 22,1% del dato nazionale che somma 1,82 miliardi di euro. Segue al secondo posto la Sardegna con 242 milioni e sul podio anche il Molise con 134 milioni. Poi ancora eguono poi Lombardia con 108 milioni, Calabria con 68 milioni, Basilicata con 36 milioni e Puglia con 35 milioni.
Ed ecco la graduatoria completa, consultabile anche nelle grafiche per numero di opere incompiute (www.icsr-net.com/goi2023_2.jpg) e per valore (www.icsr-net.com/goi2023_3.jpg):
AMBITO % OPERE (su naz.) NRO. OP. IMPORTO
1 Regione Sicilia 36,2% 138 401,9 milioni
2 Regione Sardegna 12,3% 47 241,4 milioni
3 Regione Puglia 7,1% 27 35,4 milioni
4 Regione Lazio 6,8% 26 29,6 milioni
5 Regione Calabria 5,2% 20 68,4 milioni
6 Regione Lombardia 5,0% 19 107,5 milioni
7 Statale/Sovra-Regionale 3,9% 15 657,0 milioni
8 Regione Marche. 3,1% 12 29,5 milioni
9 Regione Toscana 3,1%. 12 15,2 milioni
10 Regione Basilicata 2,9% 11 35,9 milioni
11 Regione Molise 2,9% 11 133,7 milioni
12 Regione Umbria 2,6% 10 7,7 milioni
13 Regione Veneto 2,1% 8 14,2 milioni
14 Regione Emilia-Romagna 1,6% 6 8,0 milioni
15 Regione Campania 1,3% 5 4,2 milioni
16 Regione Abruzzo. 1,3% 5 4,1 milioni
17 Regione Piemonte 0,8% 3 8,5 milioni
18 Regione Liguria. 0,8% 3 14,7 milioni
19 Regione Friuli Venezia Giulia 0,5% 2 1,0 milioni
20 Regione Valle d’Aosta 0,3% 1 2,7 milioni
21 Provincia Autonoma di Bolzano 0,0% 0 0,0 milioni
22 Provincia Autonoma di Trento 0,0% 0 0,0 milioni
Tot. Grandi Opere Incompiute 100,0% 381 1.820,6 milioni