La mostra “Mattotti&Buzzati. La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, allestita al piano sotto tetto di Palazzo Fulcis, resterà visitabile fino al 10 aprile. La proroga darà tempo ad altre classi e al pubblico proveniente da fuori provincia che ancora non ha avuto la possibilità di venire a Belluno, di organizzarsi per visitare l’esposizione, in autonomia o con una guida, anche nel periodo pasquale. “Abbiamo ritenuto opportuno prolungare l’esposizione alla luce dell’ottima risposta dei visitatori – commenta l’assessore alla cultura, Raffaele Addamiano -, offrendo in questo modo una proposta di alta qualità ai turisti che arriveranno a Belluno nelle prossime settimane e per le festività di Pasqua”.
L’affluenza, dal 18 dicembre giorno dell’inaugurazione fino ai primi di febbraio, è stata soddisfacente. Sono stati, infatti, oltre 1500 i visitatori nel primo mese e mezzo di apertura, tra questi singoli, gruppi di adulti organizzati e non, famiglie, classi delle scuole di ogni ordine e grado fino agli studenti delle accademie. Complessivamente, sono state coinvolte finora una trentina di classi di diversi istituti. I laboratori di illustrazione curati da Marta Farina hanno registrato sempre il tutto esaurito, con tanto di liste d’attesa. Il ciclo di laboratori del mese di gennaio era dedicato ai bambini e si è concluso con successo, in queste settimane è in corso quello pensato per i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni.
“Dopo le chiusure degli ultimi due anni dovute alla pandemia di Covid-19, e la lenta ripresa che si è registrata nel corso dello scorso anno con le mostre “Augusto Murer. Alle origini della scultura” e “Dino Buzzati. Dentro la creazione” – commenta il conservatore dei musei cittadini, Carlo Cavalli -, questa mostra conferma il trend in crescita e l’ampliamento del pubblico. Siamo infatti felici di constatare come si stia verificando il sempre maggior coinvolgimento di un pubblico giovane, attratto dalla tematica dell’illustrazione, e delle scuole che da quest’anno possono nuovamente usufruire delle proposte didattiche degli istituti culturali del Comune”.