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Approvata la nota di aggiornamento al Def

De Col, Presidente CNA Veneto: «La tendenza al rialzo del Pil espressa dalla Nadef è una ‘crescita di stallo’: non è ancora possibile valutare l’impatto della crisi che stiamo affrontando se non attendendo le evoluzioni dei prossimi mesi. Necessari interventi di urgenza sull’energia, uniti a piani di sostegno a lungo respiro per il prossimo anno»

Moreno De Col presidente CNA Veneto

Marghera, 29 Settembre 2022. Approvata ieri dal Governo la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza. Il Pil rallenta e nel prossimo anno crescerà solo dello 0,6%. In particolare «la crescita stimata del Pil nel 2022 è del +3,3%, con una revisione al rialzo rispetto alle previsioni del Def di aprile (+3,1%). Nel 2023, invece, rallenterà al +0,6%, per poi risalire (in questo caso le stime confermano le previsioni del Def) a +1,8% nel 2024 e +1,5% nel 2025. La previsione di aumento del Pil per quest’anno viene rivista al rialzo», si legge nel documento, «grazie alla crescita superiore al previsto registrata nel primo semestre e pur scontando una lieve flessione del Pil nella seconda metà dell’anno».

 

«La ripresa avviata lo scorso anno dopo la pandemia è stata frenata dalla guerra in Ucraina, dalla carenza delle materie prime, dai rincari dei costi energetici – commenta Moreno De Col, Presidente di CNA Veneto –. La Nadef presentata per la seconda parte dell’anno in corso evidenza una tendenza al rialzo del Pil che dovrebbe proseguire, seppure con percentuali minime all’inizio per poi consolidarsi, anche per il 2023. Ma si tratta di una ‘crescita di stallo’. Purtroppo nonostante gli sforzi del tessuto economico ci sono troppe variabili che non consentono ancora di valutare l’effettivo impatto della crisi in atto nella quale concorrono più variabili, e sarà necessario attendere l’evoluzione dei prossimi mesi. Ciò che sembra certo al momento – conclude De Col – è che il vulnus è rappresentato dai costi dell’energia che si stanno ripercuotendo gravemente sul tessuto economico e sulle famiglie. Necessari quindi interventi di emergenza per il prossimo autunno inverno uniti a piani di sostegno a lungo respiro per il prossimo anno.»

 

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