Chi può “costruire” la Belluno dei giovani? Domanda quasi superflua: proprio loro. I diretti
interessati. Insomma, gli stessi giovani. E, in particolare, i candidati all’interno della coalizione guidata da Oscar De Pellegrin: fra loro, Paolo Luciani, Marco Donno, (Lega), Valentina Dalla Cort (Fratelli d’Italia), Sebastiano Marotto e Luca Padovan (Belluno al centro).
I cinque hanno presentato proposte e idee, all’interno di una conferenza stampa nella sede
dell’Ascolteria: «Le politiche giovanili rappresentano una parte importante del nostro programma – ha spiegato Luciani – e, negli ultimi anni, non sono state adeguatamente supportate. Belluno deve tornare a essere una città a misura di tutti, anche dei ragazzi».
Valentina Dalla Cort punta sulla Consulta giovanile: «Perché è in grado di rispondere alle esigenze di chi ha 28, 29 anni, come di chi ne ha 16. In più è l’organismo idoneo per gestire la sfera delle risorse. E sarebbe capitanato da uno specifico assessore».
Il ventunenne Marco Donno lancia poi il progetto di una nuova applicazione: «La app avrebbe lo scopo di incanalare proposte e aiutare studenti e lavoratori sulle questioni più varie. Dagli orari della biblioteca, alle prenotazioni per un posto in aula studio, passando per le informazioni su eventi, concerti e manifestazioni. La stessa app, inoltre, fungerebbe da canale diretto con l’amministrazione».
A proposito di eventi, Luca Padovan non ha alcun dubbio: «Alla città serve nuova linfa. E può arrivare attraverso la riproposizione di una stagione di appuntamenti e iniziative, di un calendario continuativo che possa ridare slancio al capoluogo. Anche sfruttando il marketing online, i social e la partnership pubblico-privato».
Senza considerare lo sport: «Vogliamo che Belluno si configuri come cittadella sportiva – conclude Sebastiano Marotto -. Un obiettivo raggiungibile con la riqualificazione delle strutture, da rendere efficienti sotto il profilo energetico. E ampliando il ventaglio di proposte e attività che possano avere una durata limitata nel tempo, ma fungano da stimolo per sperimentare discipline mai sviluppate a Belluno»