Cultura, un tavolo di “direzione artistica” comunale coordinato da professionisti
Un tavolo di “direzione artistica” a livello comunale, che veda partecipare professionisti dei diversi ambiti culturali: questa la proposta nata dal confronto tra alcuni artisti di Belluno alza la voce e la candidata sindaco Lucia Olivotto nell’incontro ospitato ieri sera nella sede di Piazza Piloni.
“A Belluno il mondo culturale è molto attivo, ma ci sono aspetti sui quali poter lavorare: – ha sottolineato Olivotto – la promozione, il coordinamento, il reperimento dei fondi, la programmazione. Per questo, e nel nome della partecipazione sulla quale ci basiamo, pensiamo alla realizzazione di un gruppo che veda coinvolti l’amministrazione comunale e diversi professionisti negli ambiti culturali cittadini per arrivare a una condivisione degli eventi e alla stesura di programmi e progetti che richiamino gli appassionati. Lo abbiamo detto fin dall’inizio: per noi, cultura è partecipazione”.
Nel confronto con i giovani artisti, si è parlato anche degli spazi per la cultura: “Serve fare scelte politiche precise, tanto sull’utilizzo degli spazi quanto sulle risorse da destinare agli eventi culturali. – la posizione di Olivotto – Ci sono luoghi, come Palazzo Fulcis, Palazzo Bembo, l’ex Chiesa dei Gesuiti, che possono ospitare momenti culturali importanti: penso a concerti, a mostre fotografiche, a spettacoli di danza,… Insomma, ci sono spazi pubblici meravigliosi già dedicati alla cultura che possono “ampliare” il loro raggio d’azione e attirare nuovi visitatori. Non vanno poi dimenticati i grandi spazi esterni – come parchi, piazze, ma non solo – che, con le loro bellezze naturali e architettoniche, sono dei veri e propri palcoscenici all’aperto. C’è infine tutto il discorso dei locali sfitti, sui quali si può ragionare anche con la proprietà edilizia per individuare spazi da destinare agli spettacoli artistici”.
Investire sulla cultura è anche un modo per combattere lo spopolamento: “Come ci hanno raccontato i ragazzi, durante il periodo della pandemia molti giovani, artisti e non, magari studenti fuori sede o che lavoravano in altre città, hanno fatto ritorno a Belluno, e ne hanno scoperto e riscoperto bellezze, ricchezze e potenzialità. Se a loro diamo occasioni di lavoro (perché di questo si tratta), molti di loro resterebbero qua; penso sia un’occasione da non perdere”, l’analisi di Olivotto.
Con gli artisti si è discusso poi della necessità di tornare a vivacizzare la città e di “riabituarla” agli eventi, magari iniziando dai bambini e ragazzi delle scuole con workshop organizzati dai professionisti dei diversi ambiti artistici cittadini: “Ringrazio Belluno alza la voce – conclude Olivotto – per aver condiviso con noi la loro visione di città, i bisogni di chi ama la cultura, e con questa e di questa vive. Questo è il tipo di partecipazione che vogliamo contraddistingua il nostro operato”.