“Il ricordo della tempesta Vaia è ancora vivo e forte: avevo trascorso molto tempo nella sede della Protezione Civile di Belluno, seguendo i continui aggiornamenti di quella violenta ondata di maltempo che ha provocato morte e distruzione, con venti che soffiavano a 200 km all’ora e oltre 700 millimetri di pioggia che si sono abbattuti nel bellunese e nel triveneto”.
Lo dichiara Federico D’Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, a tre anni dall’anniversario della tempesta Vaia.
“A tre anni da quel terribile evento rimangono due insegnamenti importanti – prosegue D’Incà, che aggiunge -. Il primo è stato la capacità di fare squadra: siamo stati uniti di fronte a un grande momento di difficoltà, ma anche determinati nel saperci aiutare e nel rialzare la testa per risollevare le nostre comunità. Ed è questo il giusto atteggiamento da adottare per affrontare e vincere le sfide future, non soltanto quelle negative. Il secondo è il continuo impegno nella protezione ambientale. Anche in questi giorni il nostro Paese è vittima di gravi eventi meteorologici, frutto di una mutazione del clima che va contrastata con un deciso cambiamento di passo. Oltre alle risorse per la ricostruzione, come è avvenuto nel caso di Vaia in cui fu stanziato circa un miliardo di euro in tre anni dal primo Governo Conte, bisogna lavorare con forza sulla prevenzione. Il Pnrr mette a disposizione quasi 60 miliardi di euro per la transizione ecologica, una rivoluzione per l’intero Paese che permetterà di difendere la bellezza e il valore dei nostri territori all’insegna della sostenibilità. Le prossime generazioni attendono un ambiente sano, noi abbiamo il dovere di proteggerlo”.
Infine il Ministro per i Rapporti con il Parlamento ringrazia “tutti gli operatori che si sono impegnati negli interventi di soccorso. È stato un altro esempio di coesione e di responsabilità nei confronti del prossimo, valori che devono sempre accompagnarci”.