Belluno, 9 aprile 2021 – I media parlano di una terza ondata covid, ma secondo il dottor Davide Mazzon, primario dell’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale San Martino di Belluno, siamo al secondo picco della seconda ondata della pandemia. E’ quanto è emerso nella videoconferenza della Ulss Dolomiti tenutasi questa mattina.
“Nella prima ondata di pandemia, dal 6 ottobre al I° dicembre 2020 nel Reparto di terapia intensiva avevamo trattato 21 pazienti di età compresa tra 71 e 80 anni – ha detto Mazzon, precisando che – in questa seconda ondata l’età si è abbassata. Abbiamo avuto 91 pazienti dai 70 ai 75 anni, di cui 26 sotto i 65 anni. Anche la pressione nel Reparto è aumentata. Se la prima ondata si è esaurita in due mesi e mezzo, quella che stiamo attraversando non ci dà tregua da oltre sei mesi consecutivi. Il Reparto è stato potenziato con l’inserimento di 13 professionisti formati per la Rianimazione, che lavorano con competenza e professionalità”.
“Continuano ad essere gestite con occhio attento le altre attività legate alle urgenze che avvengono normalmente e che vanno quotidianamente garantite”. Ha assicurato il direttore generale della Ulss Dolomiti, dottoressa Maria Grazia Carraro.
Vaccinazioni
La situazione sul fronte delle vaccinazioni l’ha riassunta il direttore generale della Ulss Dolomiti.
Ad oggi abbiamo un migliaio di positivi – ha detto la dottoressa Maria Grazia Carraro – con 40 nuovi casi al giorno e circa 1600 in isolamento/quarantena. L’incidenza settimanale è scesa a 162 casi ogni 100mila abitanti. Vi sono 60 pazienti in area non critica e 13 in terapia intensiva.
Per quanto riguarda il vaccino anticovid, sono già state somministrate 57mila dosi. Negli over 80, il 75% di loro ha già avuto la prima dose e il 35% ha già completato il ciclo con la seconda dose. La campagna vaccinale iniziata con la lettera invito si concluderà domenica 11 aprile. E’ seguito l’accesso diretto grazie alla grande collaborazione dei medici di medicina generale e da ieri anche alla disponibilità dei carabinieri in aiuto agli anziani che non utilizzano le procedure informatiche.
“La media di circa 2mila vaccinazioni al giorno – ha precisato la dottoressa Carraro – ha rallentato a causa della carenza di vaccini, principalmente destinati alle persone fragili. Per la prossima settimana sono previste ulteriori forniture del vaccino Pfizer e a fine mese riprenderemo la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca di cui ora non abbiamo disponibilità. 14mila prime dosi di AstraZeneca saranno quindi destinate agli over 60 non vulnerabili”.
La dottoressa Carraro ha infine raccomandato anche alle persone vaccinate, di continuare ad applicare le regole generali di sicurezza, mascherina, igiene lavaggio delle mani ed evitare assembramenti. Poiché abbiamo ancora 40 casi di nuovi positivi ogni giorno che avvengono soprattutto in ambiente familiare, dove il virus viene portato dall’esterno.