Il progetto “Belluno città delle rondini” va avanti. La Provincia e il Comune capoluogo hanno già messo in campo sinergie e gioco di squadra con altri enti per proseguire sulla strada della tutela dei nidi del centro storico, iniziata qualche anno fa. L’iniziativa è partita da un’idea del naturalista Bepi Tormen, scomparso lo scorso anno, che ancora nel 2016 aveva avviato i censimenti delle rondini presenti a Belluno. «E proprio nel suo ricordo vogliamo portare avanti questo progetto che è stato ritenuto di particolare interesse anche da Ispra, massimo organo del Ministero dell’Ambiente» spiega Franco De Bon, consigliere provinciale delegato alla gestione faunistica. «In questa iniziativa, che vede in prima linea la Polizia Provinciale, il Comune di Belluno, e le riserve alpine di caccia, potremo avvalerci anche della collaborazione della figlia e della moglie di Bepi Tormen, che ci hanno assicurato il loro appoggio per proseguire sulla strada tracciata la scorsa estate».
Nel 2020, infatti, il progetto “Belluno città delle rondini” ha messo in campo diverse iniziative. Dopo il censimento dei nidi da parte del naturalista Tormen, sono stati creati dei tappetini con il duplice scopo di segnalare la presenza di rondini sotto i portici del centro e facilitare la pulizia del guano. Inoltre, è stato posizionato un ombrello rovesciato proprio per raccogliere i detriti in caduta dai nidi. «Un sistema per andare incontro alle esigenze dei commercianti, ma anche per evitare che altri sistemi utilizzati – come le tavolette antiguano – diventassero facili trampolini per i predatori, specialmente corvi e cornacchie – sottolinea il consigliere De Bon -. Grazie ai censimenti e alle attenzioni di Bepi Tormen abbiamo potuto verificare proprio che le tavolette avevano questa controindicazione. Quest’anno proseguiremo, e ringrazio fin da subito Silvia, la figlia di Bepi, e la moglie Silvana, che con grande slancio hanno deciso di darci una mano». In particolare la famiglia Tormen si occuperà del censimento dei nidi, a partire dall’arrivo delle rondini, che non dovrebbe tardare.
Provincia e Comune avranno poi il sostegno di Ascom, che segue con attenzione sia il lato pratico dell’igiene sotto i portici e davanti ai negozi (con la possibilità di evitare la sporcizia da guano) sia la possibilità di valorizzazione. «È innegabile che “Belluno città delle rondini” dia lustro al nostro centro storico, rivelando al contempo anche la nostra sensibilità ambientale – commenta l’assessore all’ambiente, Alberto Simiele -. Le rondini sono uno degli indici più importanti di biodiversità e salubrità dell’aria. E Belluno è una delle poche città ad avere ancora una presenza stabile di rondini. È importante quindi spiegare questi aspetti ai cittadini e ai visitatori, quando avremo finalmente superato il Covid e le restrizioni. E valorizzare la presenza delle rondini».