Provincia di Belluno e Veneto Strade sono al lavoro per prevenire gli incidenti stradali che coinvolgono la fauna selvatica. Negli ultimi vent’anni infatti sono aumentati in maniera consistente gli investimenti di ungulati (soprattutto cervi e caprioli, ma anche cinghiali ultimamente) sulle arterie bellunesi. Gli ultimi dati dicono che ogni anno avvengono dai 340 ai 380 sinistri stradali che coinvolgono cervi, caprioli e altri animali selvatici, localizzati in alcuni punti specifici della rete stradale bellunese (a Candaten, ad Anzù, nella zona di Busche, ad Acquabona, solo per citare i principali).
Una possibile soluzione è stata individuata nella creazione di particolari attraversamenti dedicati alla fauna selvatica. Si tratta di cavalcavia o sottopassaggi che esistono già in molte zone d’Europa e che Veneto Strade ha sperimentato in maniera positiva, lungo la Sp 1 della Sinistra Piave, in zona Case Fagherazzi alle porte di Levego (in una località in cui negli ultimi anni non si sono più registrati incidenti con cervi e caprioli).
«Proprio per questo abbiamo avuto una riunione, venerdì mattina, con Veneto Strade, per affrontare la problematica degli incidenti stradali con fauna selvatica – spiega il consigliere provinciale delegato alla gestione faunistica, Franco De Bon -. La Provincia non pensa solo alla gestione della viabilità, ma ha interesse che questa sia green e soprattutto sicura. Per gli automobilisti che si trovano a percorrerla, ma anche per gli animali. Non dimentichiamo che i sinistri sono in aumento e che di recente c’è stato anche un incidente mortale sulla 203 Agordina, proprio a causa degli attraversamenti degli ungulati».
L’incontro tra Provincia e Veneto Strade ha fissato la linea comune, vale a dire l’inserimento nel piano di manutenzione della rete stradale di progetti puntuali per la realizzazione di attraversamenti faunistici, secondo le modalità più funzionali. «All’interno dei lavori di manutenzione della viabilità, è doveroso trovare spazio anche per gli attraversamenti – continua il consigliere De Bon -. Veneto Strade è molto sensibile al tema e ha già dimostrato grande collaborazione, anche annunciando un prossimo intervento a difesa degli anfibi, rane e rospi che soprattutto in primavera attraversano le strade per raggiungere gli specchi d’acqua».
I punti precisi dove intervenire saranno individuati nei prossimi mesi, seguendo i corridoi faunistici consolidati presenti sul territorio, con progetti mirati. Ma un attraversamento è già stato previsto dalla progettazione provinciale, all’altezza di Marziai, lungo la Sp 1 bis Madonna del Piave. «Si tratta di un intervento per cui abbiamo già individuato il finanziamento – sottolinea il consigliere provinciale delegato alle infrastrutture, Fabio Luchetta -. Parallelamente, stiamo cercando di lavorare anche al taglio della vegetazione, in modo da aumentare la visibilità lungo le strade, nella consapevolezza che le fasce di rispetto oggi previste sono insufficienti a garantire condizioni di sicurezza, non solo per quanto riguarda la fauna selvatica, ma anche per la caduta piante. È per questo che stiamo cercando di sensibilizzare i privati che hanno proprietà a ridosso delle strade, perché provvedano anche a non lasciare fieno di sfalcio, che rischia di far avvicinare alla carreggiata gli animali selvatici. Nel frattempo anche Anas sta lavorando sui corridoi faunistici. Il nostro territorio ha bisogno di queste attenzioni, per garantire sicurezza e vivibilità».