“La prossima primavera, tra gli 81 Comuni veneti chiamati al voto, ci sarà anche Caorle. È necessario vigilare fin da ora su quanto accadrà prima delle elezioni in quella cittadina, su chi saranno i candidati e da chi sono appoggiati”.
Lo ha dichiarato Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
“L’ultima volta che si votò, nel 2016, secondo quanto emerge dagli atti giudiziari, il boss dei Casalesi Donadio raccolse pacchetti di voti, puntando a fare eleggere una persona di sua fiducia. Fin da ora chiedo ai candidati che hanno a cuore la legalità di rifiutare pubblicamente i voti di personaggi ambigui e a dissociarsi ufficialmente da quanto accaduto finora”, ha proseguito l’eurodeputata del M5S.
“Poco più di un mese fa per la prima volta in Veneto un politico è stato condannato per reati di mafia, come ha ricordato il “Centro di documentazione e inchiesta sulla criminalità organizzata in Veneto” in un post che i cittadini veneti dovrebbero leggere con attenzione. Il sindaco di Eraclea Graziano Teso è stato condannato in primo grado a tre anni e tre mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, assieme ad altre 24 persone. Teso è stato per decenni una figura di riferimento della politica locale, impegnato poi molto (forse troppo) nel settore immobiliare e, secondo i giudici, anche nell’intrattenere rapporti con camorristi radicati da decenni nel territorio della provincia di Venezia. In Veneto la presenza delle mafie è accertata da tempo. Dobbiamo fare in modo che non mettano le mani sulle istituzioni”, ha concluso Pignedoli (8.1.2021)