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Intervista a Pier Luigi Svaluto Ferro, candidato alle regionali per Fratelli d’Italia

Pierluigi Svaluto Ferro, nato a Perarolo di Cadore 67 anni fa, laureato in scienze forestali, insegnante, ex ufficiale degli Alpini, sindaco di Perarolo e presidente dell’Unione montana “Centro Cadore”, già consigliere provinciale con deleghe all’ambiente, al demanio idrico e alla caccia e presidente del Consorzio dei Comuni Bim Piave. Ha ricoperto vari incarichi a livello nazionale in seno all’Uncem e alla Federazione Nazionale dei Consorzi. Appassionato frequentatore delle nostre montagne, una passione trasmessa anche al figlio che si sta preparando per diventare Guida alpina.

Dottor Svaluto Ferro, qual è il suo messaggio a dieci giorni dal voto ai suoi elettori?

“Sono pronto a rappresentare gli abitanti della provincia di Belluno in seno al Consiglio Regionale del Veneto. Per questo vi chiedo di avere fiducia in me. Vi chiedo di votare la mia esperienza amministrativa grazie alla quale mi impegnerò a far si che i problemi dei bellunesi siano presi in considerazione e risolti dal governo della nostra regione. Sono convinto che la nostra montagna abbia bisogno di un progetto amministrativo che ne tuteli e valorizzi le risorse. Soltanto così sarà possibile fermare lo spopolamento, fenomeno patologico generato dalla carenza di nascite ma anche da un depauperamento della qualità della vita e di reddito. È indispensabile che la Regione Veneto faccia in modo che la montagna sia protagonista delle proprie linee programmatiche e lo deve fare attivando tutte quelle forme di riconoscimento di autonomia e progettualità che sono già state riconosciute al nostro territorio.
Lo sviluppo di un territorio si può realizzare solo dove le persone sono messe nelle condizioni di vivere, lavorare, creare relazioni e pensare il proprio futuro”.

Quali sono i temi principali ai quali si dedicherà se verrà eletto in consiglio regionale?

La difesa del suolo. E’ un punto di partenza imprescindibile per chi ha intenzione di rappresentare Belluno in Regione. La fragilità del nostro territorio, la radicale modificazione degli equilibri idrogeologici lungo i corsi d’acqua e la mancanza d’interventi di manutenzione soprattutto nelle aree dove le tradizionali attività agricole e forestali hanno lasciato il posto all’abbandono stanno evidenziando sempre più un elevata e preoccupante vulnerabilità. Per questo motivo è indispensabile intraprendere fin da subito una capillare azione preventiva di contrasto al dissesto idrogeologico partendo dal reticolato idrico minore. Solo così si riuscirà a mettere in sicurezza i centri abitati e le infrastrutture; la Regione può assumere un ruolo strategico.

L’agricoltura di montagna. Deve essere riscoperta e rilanciata perché ha un ruolo specifico di presidio attivo del territorio e di prevenzione attenta del dissesto idrogeologico. Voglio impegnarmi affinché possa diventare una protagonista dell’economia della montagna anche attraverso la creazione di occasioni e di reti imprenditoriali supportate dai doverosi finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Sono convinto che il suo rilancio passi attraverso il recupero delle superfici agricole abbandonate, il contrasto all’avanzare del bosco, un impegno nuovo nella creazione di un paesaggio armonico, ben curato fino a diventare anche attrazione turistica.

Il turismo. Il turismo praticato sulla montagna bellunese ha tutte le caratteristiche per diventare il motore più potente dello sviluppo locale. È un settore strategico che permette di dinamizzare le attività economiche tradizionali e di valorizzare le specificità naturali e culturali presenti sul territorio. Credo sia importantissimo impegnarsi per una sua espansione anche perché è proprio il turismo che offre, oggi, le maggiori occasioni occupazionali per i giovani. Alla Regione il compito di promuovere le potenzialità indirizzandole sempre più verso quel turismo sostenibile che ruota intorno all’uomo e al suo patrimonio culturale, all’essenzialità di una natura incontaminata fatta di esperienze nuove ed emozioni.

I giovani. Nutro una fiducia infinita nei giovani. Li considero la prima, irrinunciabile, risorsa di ogni progetto di sviluppo. Sono i giovani che danno senso e valore al territorio. Anche perché quale senso attivare idee, progetti e risorse economiche se non ci fossero i giovani? Il mio impegno per loro sarà dedicato a facilitare l’accesso burocratico a tutto ciò che la Regione Veneto mette a disposizione delle nuove generazioni…che è tanto ma che è difficile da raggiungere.

I trasporti. Il nostro sistema di trasporti non soddisfa le esigenze dei bellunesi. Soprattutto di chi abita la parte alta della nostra provincia. C’è bisogno di una rete di collegamenti intervallivi capaci di rispondere contemporaneamente alle esigenze della pendolarità e del turismo. È una delle condizioni essenziali per far vivere i piccoli centri.

La sanità. Gli abitanti della montagna hanno i medesimi diritti degli abitanti della pianura un paradigma valido per tutti i servizi a cominciare dalla sanità. Per questo il mio impegno punterà ad avere una sanità pubblica che risponda a tutti i bisogni dei bellunesi e che non debba mai abdicare alla sanità privata.
Gli ospedali di Belluno e Feltre debbono mantenere e rafforzare le loro centralità, migliorando offerte e prestazioni. Allo stesso tempo ritengo che gli ospedali di Pieve, Agordo e Cortina rappresentino un patrimonio prezioso che non può venir meno ma che deve, anzi, essere valorizzato di più e meglio. Sono convinto che questi nostri ospedali “periferici” debbano essere messi nelle condizioni di operare avvalendosi anche delle più moderne tecnologie di collegamento in rete con Belluno, Feltre e altre strutture specializzate che consentano di portare telematicamente a Pieve, Agordo e Cortina tutti o quasi tutti i servizi sanitari possibili. La telemedicina offre strumenti formidabili che consentono di assistere le realtà periferiche mettendo in rete gli ospedali tra loro e con il territorio, riducendo di fatto la variabile spazio-tempo.

Artigianato e commercio. Alle attività artigianali di qualità deve es- sere restituita l’importanza ingiustamente perduta. È un settore che concorre da protagonista all’economia, all’occupazione e alla competitività turistica dei nostri territori. Sulla stessa lunghezza d’onda deve essere sintonizzato lo sviluppo del commercio a partire dal manteni- mento dei piccoli negozi presenti nei nostri paesi.
Occorre inoltre dotare le valli dei centri multiservizi che possano funzionare da “store” con ristoranti, distribuzione farmaci e giornali, prenotazione turistica, recapiti per l’ospitalità diffusa, punti internet, ecc. Tutto questo richiede da parte della Regione Veneto quel “sostegno allo sviluppo” che non dovrà più essere subordinato alle esigenze delle aree urbane. Per questo motivo, se sarò eletto, mi impegnerò affinché la distribuzione delle risorse sia equa. Solo così si concretizza la democrazia”.

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