L’analisi di H2 Gambling Capital rivela i mercati globali del gioco d’azzardo ancora chiusi e quelli che invece hanno riaperto, con l’avvio della Fase 3 e un ritorno alla normalità sempre più ricercato in tutti i campi. Anche in quello del gambling, con le attività che provano, non senza difficoltà, a rialzarsi.
Lo studio però è stata una analisi aggiuntiva e a dir poco negativa, che ha preso in esame gli effetti dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. Sono state anzitutto studiate le diverse chiusure regionali e i relativi impatti, con le riaperture dei mercati del gioco d’azzardo terrestri in tutto il mondo.
Questi i dati riportati dagli esperti di Gaming Report. Il 73.5% dei mercati del gioco d’azzardo terrestre hanno riaperto e questi rappresentano l’83.7% del valore di mercato attuale. La previsione del fatturato per il 2020 non è affatto positiva: si stima un fatturato di 359 miliardi di dollari per il gioco globale. Meno del 24.1% delle previsioni antecedenti la crisi. Nella settimana del 6 aprile 2020, il mercato mondiale ha toccato il suo minimo: hanno chiuso, in questo periodo, il 68% dei mercati del mondo, ovvero il 63.4% del valore di mercato. L’operatività è tornata in Europa, Asia, Nord America, ovverosia i più ricchi.
Questi tre hanno, sul valore totale del mercato, rispettivamente l’88%, l’87,3% e l’85,1%. Bloccati, al momento, restano invece i mercati dell’America Latina e dell’Africa, appena all’11,4% e al 13,7% dei loro mercati aperti. Le meno colpite dalle misure restrittive per il contrasto al contagio da Coronavirus sono state le lotterie: in molti Paesi, infatti, è stato possibile continuare a giocare. In Italia, invece, come è noto l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per evitare il rischio assembramenti, ha sospeso i suoi concorsi a lotteria, i classici giochi che si trovano nelle tabaccherie e ricevitorie. Il punto più basso è stato registrato però ancora ad aprile, ma solo il 22% dei mercati risultava chiuso: ad oggi è aperto solo, appena l’8%. Discorso differente per i casinò, le sale bingo e le macchine fisiche del gioco, che sono stati invece colpiti con oltre l’83.4% del mercato chiuso nel momento del picco del lockdown. Ci sono volute ben venti settimane per riaprire, con Paesi che solo oggi stanno ritornando progressivamente alla normalità, non senza difficoltà economiche, che probabilmente saranno ancora più gravi per tutto il settore.
Attualmente, il tasso di ripresa, con le ipotesi circa la riapertura dei mercati ancora chiusi, fanno supporre che tutto tornerà alla normalità solo tra qualche mese: non prima di novembre 2020.