E’ un inizio anno in cui davvero non si vede,in questa Provincia alcun segno di ripresa, dove i titoli trionfalistici che compaiono sui giornali sulla fine della crisi anzi sulla ripresa – sull’export che vola – sull’aumento delle assunzioni sembrano ai più una beffa perché al di là dei dati economici Istat che sappiamo comunque essere calcolati con criteri davvero molto discutibili in Provincia il lavoro è in crisi nera.
Alcuni esempi in diversi settori.
Manifatturiero occhialeria: Safilo lascerà a casa gli interinali per il momento poi si vedrà come mai? le previsioni fatte ed usate ai fini del mercato borsistico si sono rivelate sbagliate
Chimico: Ideal Standard da qualche anno i lavoratori hanno il contratto di solidarietà che significa lasciare parte del proprio salario per permettere a tutti di lavorare – ma ora ? lo stabilimento di Rocca secca lascia a casa 300 maestranze – Zoppola nel passato aveva già dato 39 licenziamenti – l’ansia e l’incertezza viene vissuta anche a Trichiana.
Metalmeccanico: Acc Wanbao orario ridotto e accompagnamento alla pensione etc.
Questa la foto della situazione attuale a cui si somma il settore edilizio praticamente scomparso – il settore agricolo con enormi difficoltà oramai ridotto a settore di nicchia per alcune culture – il settore del turismo e dei servizi sempre compresso fra chi chiede le grandi opere e chi chiede una trasformazione coraggiosa ma oramai necessaria delle proposte turistiche.
Rifondazione Comunista è da sempre attenta alle dinamiche del mondo del lavoro nel loro complesso e da sempre denuncia come il nostro territorio sia stato terra di conquista anche per le multinazionali che arrivano usano le nostre competenze i nostri saperi- magari rovinano il territorio e poi scompaiono
E’ necessario sottolineare come i governi Renzi – Monti e ancora prima Berlusconi Lega hanno sicuramente favorito le multinazionali, hanno facilmente offerto territori ed infrastrutture senza alcuna garanzia – hanno regalato manodopera e competenze a basso costo finchè queste non hanno trovato terre più convenienti questo per quanto riguarda le industrie – Per gli altri settori il clientelismo e l’idea che ciò che conta sono i numeri e non la qualità hanno sicuramente reso difficile l’uscita da una crisi che è soprattutto di consumi ciò significa che è inutile prolungare l’orario degli Store all’infinito perchè sono i soldi quelli che mancano non il tempo per spenderli.
per la mancanza di una prospettiva credibile di occupazione in questa provincia è facile arrivare allo spopolamento -all’impoverimento complessivo delle famiglie – alla fuga dei giovani verso altri luoghi di lavoro – ad un depauperamento dei servizi alla comunità che comunque negli anni 80\90 in questa provincia sono stati creati.
Come rifondazione comunista sarà nostro compito non solo essere solidali con tutti i lavoratori /lavoratrici che in questi mesi rischiano o hanno perso il proprio lavoro ma saremo parte attiva nelle battaglia per dare a questa provincia un futuro diverso dove i giovani possano rimanere dove gli anziani possano invecchiare
Moira Fiorot – Segretaria PRC Belluno