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A Pieve di Cadore un ottimo esempio di come volontariato, istituzioni, sensibilità di singoli professionisti possono creare la differenza

Giovedì 4 gennaio è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra l’Associazione” Vita senza Dolore” di Pieve di Cadore e l’Ulss 1 Dolomiti per l’attuazione sperimentale di un ambulatorio integrato per le demenze presso l’ospedale di Pieve di Cadore. L’associazione, nata nel 2009 a Pieve di Cadore, nel 2013 stipula una convenzione con l’Ulss 1 dandosi l’obbiettivo della messa in rete assistenziale delle cure palliative a favore di pazienti affetti da gravi patologie evolutive e irreversibili. Negli ultimi anni da un’attenzione alla terminalità, l’associazione ha rivolto lo sguardo verso le patologie dementigene, vera epidemia in una popolazione sempre più vecchia.

Sfruttando gli esiti di un progetto pilota effettuato con il servizio di psicologia ospedaliera del San Martino, che prevedeva l’inserimento dello psicologo durante le visite geriatriche nella sede distaccata del Centro per il Decadimento Cognitivo (cdc), e la generosità dell’associazione AIMA (Associazione Italiana Malati di Alzheimer, sede di Belluno) che negli ultimi mesi si è interfacciata con la realtà cadorina, è stato possibile realizzare un progetto che garantirà per almeno due anni la co presenza dello psicologo dell’associazione Vita senza dolore durante le visite per la demenza a Pieve di Cadore. Le visite avranno lo scopo di inquadrare già nel primo accesso le problematiche comportamentali e assistenziali di paziente e famiglia e di effettuare nell’immediato una breve consulenza ai Servizi e psico educazione alla Malattia. Tutto sotto la supervisione della Unità Operativa di Psicologia Ospedaliera e del coordinamento logistico Dell’unità Operativa di Geriatria del San Martino.
Un servizio creato sulla realtà della periferia del Cadore dove disagi legati alla lontananza dai centri di cura e a volte aspetti culturali fanno sì che i pazienti arrivino alla prima visita già con problematiche molto significative, necessitando più che di una diagnosi differenziale già di un aiuto assistenziale.

Il presidente dell’Associazione Vita senza dolore, il prof.Renzo Zagallo, ringrazia in particolare il personale degli affari generali e la direzione strategica DELL’ULSS1, il dottor Gianfranco Conati primario della Geriatria e la dott.ssa Francesca De Biasi responsabile del servizio di psicologia Ospedaliera del San Martino, le due psicologhe dell’Associazione Vita senza dolore Sara Peterle ed Enrica Calvi. Ringrazia anche il presidente dell’associazione AIMA di Belluno , Luigi Sabatini, per aver creduto nel progetto e quindi per aver assegnato le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del progetto stesso.
Un ottimo esempio, dunque, di come volontariato, istituzioni, sensibilità di singoli professionisti possono creare la differenza nella nostra Provincia .

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