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Costi del referendum. Azzalin (PD): “Maroni sbugiarda Zaia: sapevano da tempo che i costi della sicurezza erano a carico delle Regioni. Perché la Giunta non li ha messi a bilancio?”

Venezia, 19 ottobre 2017  –  “Nessun colpo basso dal Governo, Zaia mente per l’ennesima volta. E a questo giro a sbugiardarlo è il suo collega di partito e di referendum Roberto Maroni: che il servizio d’ordine ai seggi fosse a carico delle Regioni era noto da tempo e così la Lombardia li ha messi per tempo a bilancio. Cosa ha fatto invece il Veneto?”. Il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin torna all’attacco dopo le dichiarazioni del presidente della Lombardia Maroni a proposito dei costi della consultazione di domenica prossima.

“Nessun complotto contro il Veneto né attacco alla democrazia, solo un’altra bufala o, meglio, polpetta avvelenata servita dal governatore Zaia che teme di non avere quel plebiscito personale a cui aspira in maniera smodata. Forse prima di fare quella sparata avrebbe dovuto telefonare al suo sodale, avrebbe evitato una figuraccia. Maroni ha detto che era tutto previsto nell’intesa con il Viminale, aggiungendo di considerare questo costo come una cosa positiva, poiché di fatto lo Stato apre alla possibilità che la Regione possa avere competenze anche sulla sicurezza. Insomma uno dei due quindi mente ed è facile capire chi sia”.

Graziano Azzalin

“Comunque – continua Azzalin – non è rassicurante per i veneti dare una delega in bianco a chi, dopo aver siglato un protocollo, nel migliore dei casi dimostra di non averlo letto. Nel peggiore, che stia provando a fare il furbo facendo la vittima e citando Gandhi.

L’unica cosa certa è che quei due milioni dovranno essere pagati e non sono stati messi a bilancio. Zaia non si illuda: gli chiederemo il conto anche di quelli”.

 

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