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3600 euro di multa a chi disturba la caccia. Venerdì a Venezia cittadini ed attivisti bellunesi partecipano al presidio di protesta

cacciaUna sanzione da 600 a 3.600 euro per chi turba o fa ostruzionismo o disturba la caccia e i cacciatori. L’11 novembre alle 10:00 si terranno le audizioni in consiglio regionale e quindi il voto sul progetto di legge che introduce.

Lo fa sapere Tamara Panciera, animalista, che invita tutti al presidio che si terrà venerdì a Venezia .

“Se dovesse passare questa norma – sottolinea l’attivista bellunese –  accadrebbe che chi si difende in casa, usando solo la propria voce, verrebbe sanzionato sei volte tanto rispetto ad un cacciatore che usa un’arma da fuoco e che spara verso una casa o in un giardino, vicino a scuole o strade. Stiamo organizzando un sit in fuori dalla regione per appoggiare le associazioni che parteciparanno all’udienza.
Dobbiamo farci sentire per evitare che leggi come questa passino e aprano la porta ad altre aberrazioni simili. Chiediamo quindi a tutti i cittadini e alle associazioni a qualsiasi titolo interessate di partecipare a questa protesta pacifica.
E’ contro i diritti della popolazione – prosegue Tamara Panciera –  pensare di multare (fino a 3.600 euro) chi difende la propria casa dai cacciatori, o chi vuole passare del tempo libero all’aperto in zona di caccia magari facendosi sentire proprio per non finire impallinato. Questa legge andrà a colpire ognuno di noi e le nostre libertà, vogliamo che venga fermata subito.

E’ molto grave inoltre che la Regione Veneto da anni “non trovi il tempo” di varare un nuovo piano faunistico che consentirebbe a migliaia di cittadini di escludere l’attività venatoria dai propri terreni. Ci si chiede se questo sia un atto volontario che abbia la finalità di favorire una minoranza armata, indesiderata dal 90 % degli italiani, sorpassata e ormai in declino.

Ogni giorno la stampa riporta notizie di incidenti di caccia, già decine di morti e feriti durante la stagione in corso, nonché prepotenze e violenze esercitate da individui armati nei confronti di cittadini inermi che rivendicano il diritto a vivere all’aria aperta in sicurezza e serenità. Non abbiamo dimenticato l’episodio gravissimo di un cacciatore che lo scorso anno in Toscana ha sparato alla gola di un cittadino che lo invitava ad allontanarsi dalla sua proprietà, per poi rincorrere il di lui figlio per ferirlo a sua volta.

L’approvazione di una simile vergognosa legge esporrebbe tutti i cittadini a rischi maggiori venendo inevitabilmente ad amplificarsi la prepotenza notoriamente insita in una buona parte degli appartenenti a questa categoria.

Alla luce di quanto sopra – conclude Panciera –  nei confronti dei consiglieri che dovessero votare per l’approvazione di questa legge verrebbe totalmente a mancare il consenso e la fiducia della moltitudine di cittadini che non potrà fare a meno di chiedersi quali dinamiche o motivazioni sconosciute possano motivare l’avvallo ad una legge che andrebbe a minare fortemente il diritto di espressione e libertà sanciti dalla costituzione”.

 

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