L’Agenzia regionale Arpav, con il supporto tecnico-scientifico del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste ha installato nella propria sede di Belluno una nuova stazione sismologica “Strong Motion”, ovvero idonea a registrare eventi rilevanti.
L’installazione di questa infrastruttura – ha detto il professor Giovanni Costa dell’Università di Trieste – rientra nel Progetto Europeo Interreg Italia-Austria “Hareia” e, visti gli ottimi risultati, sarà proposto un ulteriore progetto per incrementare le centraline di rilevamento e per sperimentare il posizionamento di strumenti anche su edifici.
La rete nazionale conta oltre 500 sismografi in tutta Italia; per l’area del nord est comprendente Veneto e Friuli Venezia Giulia è gestita dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste in collaborazione con vari enti fra cui ARPAV. I dati registrati dalle stazioni ARPAV ed elaborati dall’Università di Trieste concorrono alla valutazione della magnitudo e definizione dell’area ipocentrale di un terremoto, quella cioè dove si origina l’evento sismico. I risultati sono visibili sotto forma di report nel sito RAN della Protezione Civile e in quello dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La nuova stazione è particolarmente significativa perché inserita nel tessuto urbano della città di Belluno. La strumentazione, come per le altre stazioni presenti nel Veneto e Friuli, è in grado di restituire dati ottimali anche in caso di terremoti forti nell’area di installazione, senza rischi di saturazione.
Alla presentazione hanno partecipato l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, il consigliere regionale Franco Gidoni, il prof. Giovanni Costa dell’Università di Trieste e il direttore dell’Arpav di Belluno Rodolfo Bassan.
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