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La Scuola più bella d’Italia. Apre sabato la mostra sulla Scuola “Aristide Gabelli” di Belluno

Sabato 17 ottobre sarà inaugurata la mostra sulla scuola Aristide Gabelli di Belluno intitolata “La Scuola più bella d’Italia”.

Nuove Scuole Gabelli - Belluno Parco Città di Bologna
Nuove Scuole Gabelli – Belluno Parco Città di Bologna

La mostra, allestita presso quella che da sei anni è la sede scolastica provvisoria nel parco Città di Bologna a Belluno, sarà aperta al pubblico alle ore 10:30 con una breve cerimonia che coinvolgerà gli alunni della scuola stessa. Perché gli alunni, i “fanciulli”, sono l’elemento centrale dell’idea didattico educativa di Pierina Boranga, come la mostra racconta.
Si potrà in seguito visitarla liberamente fino a sabato 5 dicembre 2015, l’ingresso è gratuito, con apertura nei pomeriggi delle giornata da martedì a venerdì, dalle ore 15:30 alle 18:00, e il sabato mattina dalla ore 9:30 alle 12:30.

La mostra è stata organizzata dall’Associazione di cittadini per il recupero delle Gabelli con Antenna Anziani Onlus e la delegazione bellunese del FAI, da tempo impegnati assieme nella tutela della scuola bellunese, per offrire alla comunità cittadina l’occasione di riprendere confidenza con le ragioni che fanno della storica scuola Gabelli un patrimonio unico, non solo per la comunità bellunese.

Scuole Gabelli- Belluno anni '50
Scuole Gabelli- Belluno anni ’50

Nella sua prima sezione la mostra segue la traccia storica delle scuole elementari bellunesi, dalla loro radice ottocentesca alla costruzione delle scuole rurali di inizio novecento, per raccontare quindi come attraverso le esperienze formative della giovane maestra Pierina Boranga si definisca in lei un’urgenza educativa innovativa distante dalle pratiche scolastiche comuni. Un’urgenza che spingerà la Boranga a lavorare con determinazione per realizzare la propria idea educativa proprio nella costruzione della nuova scuola cittadina bellunese.
Nella seconda sezione protagonista è l’ideazione e la costruzione della Gabelli, il suo essere vero sussidio didattico, e vi si racconta come questa scuola sia divenuta la vera “utopia realizzata” di Pierina Boranga grazie all’affinità ed alla rara alchimia generatasi con i progettisti della Gabelli, tra Belluno e Milano, e grazie alle condizioni straordinarie di quel momento storico che consentirono la realizzazione di un progetto che era stato “bocciato da tutti”.
Il racconto della mostra si articola complessivamente lungo oltre un secolo di storia con l’aiuto di quaranta pannelli espositivi ricchi di informazioni, citazioni e riproduzioni fotografiche, mettendo anche a stretto confronto le diversità delle classi della scuola tradizionale e della Gabelli ricostruite grazie agli arredi originali messi a disposizione dai Comuni di Belluno e di Fonzaso.
L’esposizione della prima sezione della mostra è anche l’occasione per conoscere più da vicino Pierina Boranga attraverso alcuni documenti originali messi a disposizione dagli eredi e attraverso i suoi testi autobiografici e di divulgazione scientifica.
Piace sottolineare che la scuola bellunese non è solo l’oggetto di questa mostra ma ne è stata anche un’operosa protagonista con il coinvolgimento dell’Istituto Comprensivo 3, quello della scuola Gabelli, e del Liceo artistico dell’I.I.S. Catullo, i cui alunni hanno curato la predisposizione grafica dei pannelli espositivi e la registrazione ed il montaggio di un documentario in visione nella mostra che raccoglie le testimonianze originali di chi ha lavorato e frequentato la vecchia Gabelli.
Una terza sezione esporrà infine la documentazione fotografica della Gabelli, sia quella storica che documenta la costruzione e i primi decenni di vita della scuola, sia quella raccolta ad inizio anno dall’Associazione di cittadini per il recupero della Gabelli con l’iniziativa “cara Gabelli, mi ricordo”.
Un’iniziativa che ha avuto un significativo successo con la raccolta di oltre 400 “ricordi” fotografici consegnati all’Associazione da molti cittadini bellunesi, a ulteriore testimonianza di quanto questa scuola e la necessità del suo recupero sia sentito ancora come elemento vivo nella città.
Tra le molte belle fotografie originali raccolte è stata anche selezionata quella che è divenuta la copertina della mostra, una fotografia scattata nell’ottobre del 1952 in uno dei tanti primi giorni di scuola che la Gabelli ha visto, con “i fanciulli” al suo centro e al centro della scuola.

Il numero elevato di fotografie raccolte non consente di esporle tutte ma, come era stato promesso, sono state tutte montate secondo un ordine cronologico in un filmato che verrà proiettato nella mostra. Ne è risultato un racconto visivo della vita scolastica e del mutare dei costumi a partire dagli anni ’30 del secolo scorso fino ai primi anni 2000.

Contemporaneamente all’apertura della mostra sono programmate altre attività.
Innanzitutto due conferenze per approfondire i temi della mostra, organizzate con sede in Sala Bianchi a Belluno ed inizio alle ore 17.30:

– venerdì 23 ottobre Giovanni Larese e Zeni Comiotto illustreranno “La scuola elementare bellunese dall’800 a Pierina Boranga”

– giovedì 29 ottobre 2015 Orietta Ceiner e Andrea Bona illustreranno “La scuola elementare Aristide Gabelli a Belluno. Tra storia e architettura”, con presentazione dell’omonimo testo pubblicato dall’Associazione culturale “Amici dell’ Archivio storico di Belluno Feltre e Cadore”.
Gli altri appuntamenti sono per venerdì 6 novembre 2015, alle ore 17:30, presso Aula Magna dell’ ITI Girolamo Segato con un concerto sulla scuola di Giorgio Fornasier dal titolo “Co la testa in medo a le rece” e per sabato 12 dicembre 2015, alle ore 10:00, presso il Teatro Comunale di Belluno con Mauro Pagan e l’Opera delle Marionette in “Avventure nell’orto”, una lezione-spettacolo ispirata all’omonimo libro di Pierina Boranga e, alla sua conclusione, con la Premiazione del Concorso provinciale di poesia “La mia scuola, la me scóla” riservato alle scuole primarie bellunesi con il patrocinio dell’ Ufficio Scolastico Territoriale bellunese.

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