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sabato, Luglio 27, 2024
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Chiusura passi. Confartigianato Belluno: “Bellunesi, uniamoci per dire no”

confartigianato imprese bellunoEsprime invito all’unitarietà di tutte le forze bellunesi Confartigianato Belluno in merito alla questione “chiusura dei passi dolomitici”.

“Forse se riusciamo a costruire un unico fronte, con proposte condivise, possiamo tentare di avvicinare le Province autonome di Trento e Bolzano e portare il tema su un tavolo di discussione per trovare una soluzione”, dice Dario Cavalet vice presidente di Confartigianato Belluno, che aggiunge anche altro.

“La pazienza è la virtù dei forti, benché abbia un limite, e convinti di questo cerchiamo di evitare contrapposizioni dure per scegliere una strada della mediazione. Qui, però dovranno esserci di grande aiuto i nostri parlamentari bellunesi, i quali dovranno lavorare direttamente e non, per trovare una via d’uscita.

Ho detto di usare pazienza, ma certamente non accetteremo sopraffazioni. Siamo di fronte a un paradosso, quale può essere la chiusura di strade, attraverso le quali si muovono persone, molte delle quali lavoratrici in quelle zone proprio in periodi di massima attività. La provincia di Belluno –sempre più votata al turismo – non può accettare simili scelte. Motivate da che cosa? Rispondere non è facile, mille potrebbero essere gli obiettivi degli altoatesini e identificare quello giusto resta difficile. Forse si potrebbe chiederglielo? Una cosa è certa: la chiusura dei passi non ha senso !

Onestamente, abbiamo bisogno di qualcuno che ci tuteli, vale a dire chi ci governa, in grado di fare la voce grossa. Dobbiamo chiamare a raccolta tutti i nostri politici. Ma prima ancora – come Bellunesi – dobbiamo, ribadisco, costruire un fronte comune. Ne va del nostro futuro, dobbiamo continuare sulla strada della rivendicazione della specificità bellunese, di una sua attuazione secondo il crono programma fissato dalla legge regionale n. 25/2014. E’ ora di scendere a Venezia, come abbiamo fatto il 30 luglio scorso, per due motivi: uno, dimostrare a tutto il Veneto che Belluno è diversa dalla pianura e che tutelare la montagna significa tutelare il resto del territorio; due, per mostrare i “muscoli” della gente bellunese, certamente non arrogante, ma che non ci sta più a continuare a subire i privilegi illimitati che continuano a venir concessi alle vicine province autonome di Trento e Bolzano.

Senza “specificità” stiamo combattendo con i fucili ad aria compressa quando il nemico si muove con i droni. Zaia e la Regione Veneto devono convincersi dell’assoluta necessità di impegnarsi in questo senso. I Bellunesi diversamente si sentiranno traditi”.

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