“Dal 31 gennaio al 9 febbraio 2014 il Soccorso alpino ha contribuito con un grande sforzo per l’emergenza neve, dopo quello ovviamente prodotto dai Vigili del fuoco, con i quali, va sottolineato, c’è stato un ottimo rapporto di collaborazione”.
Lo sottolinea Fabio Bristot, delegato CNSAS II^ Zona Dolomiti bellunesi, che fornisce alcuni dati statistici dell’operazione che, in alcune realtà, continua ad essere in atto a causa del persistere di condizioni critiche legate principalmente ad eventi valanghivi.
“Nelle varie attività previste dai coordinamenti presenti sul territorio (CCS e COM) hanno preso parte complessivamente 570 operatori del CNSAS per complessive 928 giornate uomo corrisposte (valore certamente in leggero difetto a causa delle difficoltà di recensire le molteplici attività minori effettuate). Una forza lavoro importante – afferma Bristot – che auspichiamo possa essere stata utile per alleggerire il forte disagio di quei giorni sopportato dalle comunità locali e da gli enti locali più interessati.
I Comuni con la maggiore presenza operativa del CNSAS sono stati Livinallongo del Col di Lana con n. 176 g/u, Cortina d’Ampezzo con n. 92 g/u, Rocca Pietore con n. 85 g/u, Sappada con n. 73 g/u, S. Stefano di Cadore con n. 67 g/u e, via via, gli altri Comuni.
Un ringraziamento – conclude Bristot – ai Servizi Regionali CNSAS dell’Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Trentino Alto Adige, oltre alla 6^ Zona Delegazione Speleologica Veneta ed 11^ Zona Delegazione Prealpi Venete, che hanno concorso in modo importante con il loro personale a dare sollievo alla nostra provincia”.