“Il presidente Zaia passerà alla storia come il presidente delle chiacchiere: dalla sterilizzazione delle cerve del Cansiglio, alla Venezia Monaco, alla gioia per le schede ospedaliere”.
Lo afferma il consigliere regionale del Pd Sergio Reolon, che così prosegue: “La realtà purtroppo è ben diversa ed i bellunesi lo sanno bene perché la vivono sulla loro pelle. La foresta del Cansiglio muore per l’impossibilità di rinnovo. Il suo assessore alle infrastrutture sventola da quattro anni un fantomatico Project finanzing per il prolungamento dell’A27, spostando di sei mesi in sei mesi la sua presentazione ed, intanto, fa perdere al bellunese la possibilità di realizzare la variante di Longarone e fa, letteralmente, perdere alla nostra provincia il treno (nel senso che non potremo più prenderlo con quello che si paventa con il nuovo orario).
Le schede ospedaliere condannano l’ospedale del comune capoluogo ad un ruolo secondario ed ad un continuo decadimento che prosegue da almeno 15 anni.
Gli imprenditori dell’occhialeria gli chiedono interventi concreti e Lui intona il solito stantio ritornello contro lo stato centrale (ma Zaia non ne è stato ministro?) e le regioni meridionali, cose note e reali che, però, nulla porta agli imprenditori bellunesi.
Il settore del turismo continua a perdere quote importanti di mercato senza che la regione abbia messo in atto nessuna strategia di contrasto.
La tutela e la manutenzione del territorio vedono assottigliarsi ogni anno gli interventi e la montagna soffre più d’ogni altro la crisi.
Dopo tre anni e mezzo – conclude Reolon – sarebbe ora che Zaia smettesse l’abito del vacuo chiacchierone e indossasse finalmente quello del Presidente che fino ad ora, purtroppo, ha dimostrato di non avere”.