E’ stato di allarme su tutto il territorio del Veneto, sia per rischio idraulico, sia per rischio idrogeologico, fino alle ore 14 di domani, lunedì 12 novembre. Lo ha dichiarato il Centro Funzionale Decentrato (CFD) della Protezione Civile del Veneto, in riferimento all’aggiornamento della situazione meteorologica attesa.
Tutto il sistema di protezione civile del Veneto è allertato ed è richiesta la piena operatività delle sue componenti.
Gli Enti territoriali competenti sono invitati a seguire costantemente l’evoluzione dei fenomeni localizzati, anche avvalendosi dell’assistenza del CFD, e a monitorare direttamente la situazione sul proprio territorio, comunicando tempestivamente alle sale operative COREM (Coordinamento Regionale in Emergenza) e CFD possibili situazioni problematiche, così da consentire alla Regione di attuare eventuali opportune azioni di coordinamento.
Le precipitazioni diffuse e abbondanti stanno creando disagi alla rete idrografica regionale. I corsi d’acqua del veronese, vicentino, padovano, trevigiano, bellunese e alto veneziano mostrano rapidi incrementi dei livelli idrometrici, che hanno superato nella maggior parte dei casi i livelli di allerta dei Geni Civili. In particolare si segnalano attualmente criticità sul Muson dei Sassi e sui corsi d’acqua della pianura orientale. Si segnala che il transito dell’elevato picco di piena del Bacchiglione a Vicenza avverrà presumibilmente intorno alle ore 15. Stante l’evolversi della situazione meteo con particolare riferimento alla Sacca degli Scardovari direttamente interessata da elevati livelli di marea e da moto ondoso causato da forti venti in battuta provenienti dai quadranti meridionali si prevede un peggioramento dello scenario idraulico anche nella zona Vene-D Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige. Si segnala la possibilità d’innesco di fenomeni franosi superficiali sui versanti e la possibilità di innesco di colate rapide. Si segnala, inoltre, la possibile riattivazione e/o accelerazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico di grandi dimensioni.
Nel corso della mattinata le precipitazioni si sono intensificate soprattutto sulle zone pedemontane e prealpine, dove si sono verificati numerosi rovesci intensi (alcuni con quantitativi di 20-30 mm in un’ora: tra le 9 e le 10 sul Feltrino, Grappa, Altopiano di Asiago; tra le 8 e le 9 sulla zona del Grappa e Prealpi Vicentine).
I quantitativi di pioggia nelle ultime 12 ore (dalle 22 di sabato alle 10 di domenica, che corrispondono praticamente alla totalità dell’evento) sono stati: scarsi (0-20 mm) su Veneziano, Padovano sud orientale, Rodigino; compresi in genere tra 20-80 mm sulle Dolomiti, Lessini centro occidentali e sulla pianura centrale; superiori a 80-100 mm su Lessini orientali, Prealpi, zone pedemontane e pianura settentrionale, con massimi sulla zona del Grappa (160 mm a Valpore), sul Recoarese (135 mm a Turcati), sul Bellunese sud orientale (127 mm a Quero), sulla pedemontane di Treviso (126 mm a Conegliano).
La fase più intensa dei fenomeni permarrà fino al primo pomeriggio; seguirà una graduale attenuazione a partire da sud-ovest ed in serata l’attenuazione sarà più marcata. Piogge residue nelle zone orientali della regione e nel Bellunese.