Oggi i telegiornali hanno dato due notizie: a) annullamento della devolution con richiamo a Roma delle deleghe alle regioni e b) nuovi tagli per 12 miliardi. Se vi aggiungiamo la notizia di due giorni orsono di assegnazione di 900 milioni alla Sicilia, viene fuori la vera natura del Governo Monti: centralista, dissanguatore, colluso.
Come avevamo sempre detto, comunque, il decentramento non è federalismo: è una bufala!
Abbiamo avuto la dimostrazione che alla prima occasione ciò che il centro oggi dà, domani può toglierlo.
Le operazioni annunciate oggi sono il gesto di chi preferisce colpire i deboli piuttosto che disturbare la mafia.
Valligiani dolomitici e cittadini della bassa Bellunese e veneta, ma non siete stufi di farvi prendere per i fondelli dai partiti, dai governi politici, da quelli tecnici, da quelli di transizione e da quelli balneari o natalizi? Non pensate sia ora di tagliare i ponti con Roma?
Chi ha vissuto in quella città, frequentando i palazzi del cosiddetto potere, dove pavidi parlamentari fingono di non vedere o capire; dove chi ha avuto rapporti con le zone devastate dalla mafia e dalla corruzione tra l’indifferenza della gente, dove chi ha sperimentato l’inefficienza amministrativa di funzionari menefreghisti e di enti abituati al più devastante assistenzialismo nelle aree afflitte dal clientelismo politico, dove chi ha visto come lo spreco alloggi dietro la porta dei partiti, dove, in definitiva, chi ha vissuto anche una sola di queste esperienze non può comprendere come la nostra gente possa credere ancora che l’eliminazione della nostra provincia sia la soluzione dei problemi italiani. Chi sa cosa vuol dire Roma non accetta che chi ci annebbia le menti con la bufala degli accorpamenti, sia proprio quello stesso Monti che ha appena assegnato ulteriori 900 milioni di euro (tanto non sono suoi e purtroppo non saranno gli ultimi) alla Sicilia, una regione governata da politici sospettati di collusione con la mafia, che hanno fatto sparire vagonate di denaro e che, purtroppo, al solito,faranno sparire anche questa e le prossime assegnazioni finanziarie dello Stato italiano. Quelle persone non possono ascoltare senza provare rabbia le autorevoli voci che ci ricordano la necessità per “tutti” di fare sacrifici per la ripresa, sapendo che quei “tutti” votati al sacrificio in realtà sono solo e sempre gli stessi . Si ossigena la mafia e la politica di palazzo e si fanno morire (in senso letterale)i piccoli imprenditori ed (in senso metaforico) le piccole amministrazioni. Complimenti a Monti ma ancor di più agli ignavi che lo appoggiano o annuiscono, compiaciuti di potergli magari anche offrire suggerimenti autolesionistici. Il PAB, convinto sempre di più di essere dalla parte della ragione, riafferma: a)la necessità per la nostra provincia di diventare la Regione Autonoma delle Dolomiti; b) la speranza per i nostri piccoli comuni di sopravvivere e non perdere così il diritto alla propria identità e dignità; c) l’obbligo per il Veneto di tagliare le catene che lo tengono legato a Roma, alla mafia, alla corruzione dei partiti e della politica e guadagnare così la propria Libertà attraverso quel referendum la cui promozione viene richiesta a gran voce in questi giorni anche dalla nostra gente di montagna, la quale sa che Provincia o Regione Dolomiti che dir si voglia e piccoli comuni si salvano solo in un Veneto Indipendente.
Paolo Bampo – PAB