“La Giunta metta in atto ogni iniziativa per contrastare gli effetti negativi dovuti ad un eccessivo ricorso al criterio di aggiudicazione al massimo ribasso nelle gare di appalto di opere pubbliche, forniture e servizi. Questo per salvaguardarne la qualità ed assicurare un nuovo sviluppo all’economia locale veneta”.
L’appello è del consigliere regionale del Pd, Sergio Reolon, che oggi ha presentato sull’argomento un’interrogazione rivolta alla Giunta.
“A fronte della costante riduzione dei costi per la realizzazione di opere pubbliche, forniture e servizi sarebbe opportuna una maggiore vigilanza sull’affidabilità delle imprese appaltatrici, sulla qualità dei lavori eseguiti, dei prodotti e servizi forniti, sull’applicazione delle norme a tutela dei diritti dei lavoratori e in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro”.
L’esponente democratico sottolinea come “il ricorso al massimo ribasso viene fatto in particolare da parte dalle Ulss e dalle società partecipate, come ad esempio Veneto Strade per quanto riguarda gli affidamenti riguardanti numerosi interventi da realizzare nel territorio bellunese” (Ai lavori di sistemazione del versante a monte del Passo Cereda e del Passo Duran e di consolidamento delle Coste dell’Alpago sono stati aggiudicati con un ribasso del 40% del costo; gli interventi di rifacimento della segnaletica orizzontale con il 45,7%; mentre i lavori di consolidamento della scarpata a monte della provinciale che porta a Lamon addirittura con il 50% (dai 105 mila euro previsti ai 54 mila euro). Altri appalti invece – si legge ancora nell’interrogazione – risultano essere stati aggiudicati con un ribasso del 30% contro una tendenziale riduzione intorno al 10% riscontrata in precedenti gare).
Non da ultimo Reolon evidenzia il fatto che “gli appalti risultano spesso affidati ad imprese di medie e grandi dimensioni strutturate anche per lavorare a prezzi molto ribassati, a scapito delle piccole imprese locali che, da questo punto di vista, sono meno concorrenziali”.