“Sul fronte ferroviario serve una posizione forte. Bene fa il governatore Zaia a guardare al modello lombardo che da tempo come Pdl veneto suggeriamo. Ma stavolta bisogna davvero passare dalle parole ai fatti. Sui binari è stata un’estate di passione e il Veneto non merita scenari da terzo mondo come quelli che troppe volte continuiamo a vedere”.
A dirlo sono Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Veneto, dopo le dichiarazioni del governatore veneto Luca Zaia che, in occasione dell’inaugurazione della Valdastico Sud ieri nel Vicentino, ha dichiarato di voler costituire una società ad hoc per la gestione delle tratte ferroviarie regionali.
“E’ la soluzione giusta”, rimarcano Bond e Cortelazzo, “da qualche tempo in Lombardia si è costituita una società tra Ferrovie Nord e Trenitalia. Lo stesso assessore Chisso ha incontrato più volte questi soggetti per studiare il loro modello, che sta dimostrando di funzionare molto bene. Disagi vari e ritardi sono diminuiti”.
Il tema è stato affrontato anche dal coordinamento dei gruppi Pdl del Nord e sarà oggetto di altri approfondimenti nel corso dei prossimi incontri: “La questione ferroviaria è un nodo da affrontare in via prioritaria per una Regione che vuole ritornare a correre”, concludono Bond e Cortelazzo. “Da parte nostra c’è la massima disponibilità a costruire un percorso comune”.
«Con quali soldi pensa Zaia di regionalizzare la linea ferroviaria Venezia – Belluno? Forse con quelli dello Stato?». La domanda del senatore di Verso Nord, Maurizio Fistarol, resterà molto probabilmente senza risposta. L’ennesimo annuncio del presidente veneto rischia però di trasformarsi in un autogol.
«Sulla liberalizzazione del servizio ferroviario e sui disagi quotidiani subiti da migliaia di utenti siamo tutti d’accordo», afferma Fistarol – membro della commissione lavori pubblici del Senato. «Però le sparate estemporanee di chi ha responsabilità di governo servono a nulla se non a confondere. L’andazzo italiano e il federalismo alla “padana” per cui le tasse le mette lo Stato ma a spendere sono le Regioni è già durato anche troppo e non è stato minimamente scalfito nei molti anni in cui la Lega è stata al governo».
La strada da percorrere è invece un’altra, indica il senatore: «Bisogna aprire il ramo passeggeri del settore ferroviario al mercato (quello merci è già liberalizzato) e c’è un unico modo serio per farlo: indire delle gare europee e mettere in concorrenza Trenitalia con altre imprese, italiane ed estere. Solo così sarà possibile verificare se esistono aziende più efficienti di Trenitalia e se sono interessate a ricostruire da zero il trasporto regionale su ferro, poiché questo è davvero quello che serve».