In relazione all’articolo “A giudizio per le firme elettorali false”, apparso sul Gazzettino di Belluno, leggo con dispiacere la superficialità con cui, in un contesto riferito ad altra persona, sono stati citati alcuni “precedenti illustri”, tra cui anche il nome del sottoscritto, che “sottoscrissero liste contenenti firme false”. Tale ennesima imprecisione a mio discapito, questa volta appare ancora più grave di altre in quanto si parla di notizia di natura giudiziaria più che politica.
Preciso pertanto che, pur essendo stato effettivamente coinvolto in un procedimento relativo alla raccolta firme per le comunali del 2001, nello specifico per un’unica firma contestata su centinaia raccolte per la lista di Alleanza Nazionale, all’epoca delle contestazioni il sottoscritto decise, a differenza di altri imputati, di non oblare ma di affrontare il processo, ben consapevole di essere assolutamente innocente. L’iter processuale si concluse infatti con l’assoluzione del sottoscritto e con la condanna invece del sig. Michele Iaccarino, sottoscrittore dell’unica firma contestata dai giudici tra quelle da me autenticate, il quale dopo aver inizialmente disconosciuto la sua firma ne ammise l’autenticità. Al sig. Iaccarino fu quindi comminata una condanna di dieci mesi e venti giorni (pena sospesa) e il sottoscritto scagionato da ogni addebito.
Quanto sopra, a tutela del mio buon nome ma anche per un dovere di corretta informazione.
Michele Carbogno