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Caccia: l’attività di prevenzione e i consigli del Corpo forestale dello Stato

 La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e pertanto non può essere sottratta alla sua destinazione se non nei modi stabiliti dalla legge n. 157 del 1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.

La complessa normativa che disciplina l’esercizio della caccia nella Regione Veneto ed in particolare nella Provincia di Belluno deve essere conosciuta in modo approfondito da tutti i cacciatori e anche da chi cacciatore non è, ma vive ed opera in campagna. Essa ha lo scopo essenziale di garantire non solo la compatibilità fra la caccia e l’ambiente naturale, ma soprattutto quello di tutelare l’incolumità degli uomini.

In questa stagione venatoria il Corpo Forestale dello Stato sarà fortemente impegnato in una attività di controllo nelle aree rurali e montane del bellunese al fine di verificare il corretto esercizio della caccia. In particolare tutti i reparti del Corpo Forestale dello Stato, saranno impegnati sia in attività di prevenzione che di repressione delle violazioni compiute in danno del patrimonio faunistico nazionale. Le attività compiute nelle scorse stagioni venatorie, sottolinea il Corpo Forestale dello Stato, hanno evidenziato come la categoria dei cacciatori sia molto rispettosa dei vincoli e divieti stabiliti dalle normative nazionali e regionali. La costante e capillare attività di controllo del territorio, svolta dal Corpo forestale dello Stato, ha portato nella stagione venatoria 2011-2012 ad elevare 28 sanzioni amministrative e a cogliere in flagranza e a denunciare 2 persone alla Procura della Repubblica entrambe per aver violato il divieto di uccellagione previsto dalla legge sulla caccia.

 

 

Alcuni consigli del Corpo Forestale dello Stato per una caccia sicura:

1) Non cacciare, per un periodo non inferiore a 10 anni, sulle superfici boschive percorse da incendi; le informazioni relative a tali aree sono reperibili presso i catasti comunali;

2) Controllare meticolosamente lo stato delle armi, del munizionamento e dell’equipaggiamento personale e rispettare sempre le disposizioni sull’uso e/o sul trasporto dei mezzi di caccia;

3) Rispettare rigorosamente le distanze di sicurezza previste dalla legge per edifici, vie di comunicazione, fatta eccezione per le strade poderali e interpoderali, mezzi agricoli al lavoro;

4) Non sparare in direzione di immobili, di strade stradali e ferroviarie, di funivie e filovie, se non è altrimenti garantita una distanza di sicurezza pari a una volta e mezzo la gittata massima in caso di uso di fucile ad anima rigata o centocinquanta metri con uso di fucile ad anima liscia;

5) E’ fatto divieto a chiunque di esercitare la caccia nei giorni di Martedì e Venerdì in quanto considerati giorni di silenzio venatorio;

6) Assicurare che, a bordo degli autoveicoli e all’interno dei centri abitati, le armi da caccia siano scariche ed in custodia;

7) Si raccomanda l’uso fra i cacciatori di un abbigliamento ad alta visibilità al fine di ridurre i purtroppo frequenti incidenti di caccia;

8) Verificare le regolarità dei documenti necessari per l’esercizio venatorio (porto d’armi, licenza di caccia, assicurazione, tesserino venatorio regionale);

9) Accertarsi di quali siano i confini delle aree protette ricadenti in Provincia ed in particolare Parchi Nazionali e Regionali, Riserve Naturali dello Stato, o altre aree protette, all’interno delle quali è assolutamente vietata la caccia;

10) Essere sempre certi delle specie selvatiche per le quali è consentito il prelievo venatorio; la selvaggina che non si riconosca, o che non si veda distintamente, non deve essere abbattuta;

11) Ricordare sempre che anche in caso di un minimo dubbio ogni esplosione è potenzialmente pericolosa all’incolumità altrui;

12) Rispettare sempre l’ambiente circostante ed evitare di abbandonare rifiuti di ogni genere, compresi i bossoli a terra delle cartucce sparate;

 

Per tutte le informazioni ed eventuali segnalazioni per illeciti commessi in danno all’ambiente chiunque è invitato a rivolgersi agli uffici del Corpo Forestale dello Stato dislocati sul territorio o, in alternativa, a chiamare il numero gratuito di Emergenza Ambientale 1515 a disposizione 24 ore su 24.

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