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lunedì, Maggio 29, 2023
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Etichettatura facoltativa nelle carni bovine. Manzato: “Perché gli interessi dei consumatori sono all’ultimo posto?”

Franco Manzato

“Solo un consumatore correttamente e completamente informato è davvero libero di scegliere e la bocciatura da parte del Parlamento Europeo all’etichettatura facoltativa sulle carni bovine non va certo in questa direzione. Mi auguro che l’impegno degli allevatori italiani ed europei per aggiungere qualità e valore al proprio prodotto non venga annichilito dalle lobby multinazionali che preferiscono lucrare nascondendosi dietro i prodotti anonimi”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, si schiera di nuovo a fianco del sistema allevatoriale regionale a sostegno delle vigenti normative europee in materia di etichettatura, che verrebbero cambiate da nuovo Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che da un lato prevede l’introduzione dell’etichettatura elettronica per la tracciabilità dei bovini, ma contemporaneamente punta ad abolire la cosiddetta etichettatura facoltativa, introdotta una decina di anni fa, che ha permesso ai produttori di dare ai consumatori ulteriori informazioni sulla qualità oggettiva del prodotto e sui suoi valori di sicurezza alimentare e salutistica. Di fatto, la sola tracciatura elettronica permette di risalire lungo la filiera del bovino, ma impedirebbe di farne conoscere le caratteristiche.

“Conosco bene Barbisan – continua Manzato – e posso assicurare che non è un “pericoloso sovversivo” ma un imprenditore dal pensiero liberale, che giustamente si chiede perché un percorso amministrativo cdefinito liberale punisce di fatto chi vuole lavorare meglio degli altri”.

“Non è ancora detta l’ultima parola sulla questione – aggiunge l’assessore Veneto – perché la questione passa ora nelle mani del Consiglio dei Ministri europei. Spero che sia ancora possibile lasciare in vita l’utile etichettatura facoltativa, anche per non mettere ancora una volta all’ultimissimo posto gli interessi e le aspettative dei consumatori. Di sicuro quanto accaduto non è un bel precedente e dimostra i rischi che corrono gli interessi legittimi dei cittadini consumatori, cui ancora una volta viene negata un’informazione per nulla secondaria”.

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