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venerdì, Ottobre 4, 2024
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Trenitalia Calalzo-Padova: ritardi contenuti in agosto, ma soppressi treni di pendolari

“Nel mese di agosto i ritardi sono stati abbastanza contenuti (247 minuti); il valore totale ottenuto è per buona parte attribuibile alla soppressione di un treno”. Lo comunica Lucio D’Alberto, anche a nome di un gruppo di pendolari della linea Padova-Calalzo.

“Non è l’unica soppressione – fa notare D’Alberto – ma essa ha direttamente coinvolto il gruppo di pendolari che fanno i rilevamenti. Il mese scorso parlando dei ritardi di luglio avevamo fatto notare come è considerato contrattualmente il ritardo per il servizio ferroviario in Veneto.

Il contratto tra Regione Veneto e Trenitalia prevede che:

 si considera ritardo solo quello a fine corsa del treno e non anche quello alle

stazioni intermedie;

 solo le fasce orarie di mattina e pomeriggio sono considerate quelle dei pendolari,

non lo è invece quella all’ora di pranzo usata dagli studenti;

 Trenitalia, chiamandolo “Standard di puntualità”, si impegna a far arrivare entro i 5

minuti di ritardo il 91,5% dei treni ed il 98,5% entro i 15 minuti.

Insomma nel contratto la Puntualità non esiste e non è garantita.

Sulla base dei dati da noi raccolti per la tratta Feltre – Padova nei giorni lavorativi (un treno in andata ed uno in ritorno) si vede che complessivamente solo il 65% dei treni arriva entro i 5 minuti di ritardo, mentre entro i 15 minuti sono il 92%. Se consideriamo il solo treno che utilizziamo normalmente, a fine corsa a Padova arriva Puntuale il 24% delle volte, entro i 5 minuti per l’ 80% e per il 96,5% entro i 15 minuti. (NOTA: questo treno circola 6 giorni alla settimana, queste percentuali sono ricavate dal rilevamento su 5 giorni, estendendolo anche al sesto e supponendo che il treno sia arrivato sempre puntuale le percentuali diventano: 83% e 97% quindi ancor sotto lo “Standard di puntualità”).

Il solo monitoraggio di questa linea ferroviaria ci dice che Trenitalia è incapace di arrivare puntuale e di rispettare gli impegni contrattuali (“Standard di puntualità”) per almeno 11 punti percentuali.

Nel contratto la Regione concede a Trenitalia un “bonus-ritardo” di 5 minuti che sono pari al 5% del tempo medio di una corsa Feltre Padova;… ma la Regione concede un altrettanto sconto a tutti noi cittadini su qualsiasi contratto che abbiamo con essa stessa (es. tasse, scadenze)?

Trenitalia concede, per contratto, uno sconto del 5% a tutti i suoi viaggiatori come le viene concesso dalla Regione? No perchè non ci sono sconti ad esempio per chi sale in stazioni prive di biglietteria o con obliteratrici rotte, anzi il viaggiatore è obbligato appena salito a cercare il capotreno e dichiararsi senza biglietto, in pratica è sempre il viaggiatore che viene considerato essere in torto.

Non ci sono sconti, anzi ci sono rincari. L’abbonamento annuale Feltre Padova dal 2004 al 2012 è passato da 573 a 666 euro con un incremento del 16%. Dal 2007 è iniziato il programma di multe a Trenitalia e rimborsi agli abbonati che per lo stesso tipo di abbonamento è oscillato tra il 10 e il 25%, ma la cui fruizione a favore dei pendolari è stata resa sempre più complicata in base al regolamento emesso da Trenitalia. Dopo 8 mesi il solo disservizio di “puntualità” è come minimo pari all’ 11%.

Da contratto le multe sono calcolate solo per le percentuali non raggiunte da quelle prestabilite sulla media dei ritardi in tutta la regione. I metodi di calcolo previsti dal contratto non sono molto chiari, ma usando, come esempio i numeri della Feltre Padova, Trenitalia verrebbe multata per gli 11,5 e 2 punti percentuale mancanti a raggiungere le soglie contrattuali (91,5% entro i 5 minuti, e 98% entro i 15 minuti). Le multe prevedono anche altri fattori oltre ai ritardi, quali: il numero di carrozze, quante di queste hanno impianto riscaldamento/condizionatore non funzionante, quante porte sono fuori uso, la pulizia, il grado d’informazione e la soddisfazione dei clienti.

Alla fine, esclusi gli eventi “di forza maggiore, ecc” la multa che la Regione può comminare a Trenitalia, per clausola contrattuale, non può superare il tetto del 1,5% del contratto annuo che è di 43.186.860,5 euro (cioè non più di 5,5 milioni circa). In pratica la multa totale non può essere in base ai disservizi ma in base al valore del contratto. Si potrebbe fare un paragone con una Ferrari ed una Panda: se entrambe superano il limite di velocità di 20 km/h, non avranno una multa uguale, ma in funzione del valore dell’auto; quindi minore è il valore dichiarato minore sarà la multa e non è importante di quanto realmente si è superato il limite. Questo è un altro sconto che la Regione ha concesso a Trenitalia – conclude D’Alberto – e non crediamo abbia concesso altrettanto a tutti noi cittadini”.

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