I bilanci comunali piangono e allora la necessità diventa virtù per bocca del nostro sindaco Prade che chiama “alle armi” i cittadini per il “bene comune”. Lo aveva già fatto distribuendo i badili per spalare la neve. Ora perfeziona la tecnica e l’addolcisce. “Non è per caso che la delibera con la quale abbiamo deciso di accogliere il progetto di sussidiarietà presentato dall’Associazione Nazionale Alpini Gruppo “A. Schiocchet” di Sois, si intitola: “Prospettive di Sussidiarietà – Un nuovo modo di amministrare”. dice il sindaco Antonio Prade che prosegue: “Abbiamo voluto dare un segnale forte e chiaro: il bene pubblico non appartiene al Comune di Belluno ma alla Comunità cittadina. E siccome a Belluno operano realtà singole e associate di grande levatura, persone animate da grande spirito di servizio, io sono molto contento quando si fanno avanti per curare o abbellire luoghi e manufatti che il Comune non riesce più a seguire. Dirò di più! Nei prossimi anni cambierà radicalmente il nostro rapporto con il pubblico, il modo con il quale un cittadino si confronta con la Pubblica Amministrazione. Ci attendono tempi nei quali noi, cittadini singoli o associati, dovremo sempre di più avere cura del bene comune, anche di quello materiale, anche di quello minuto. Il Comune, infatti, non potrà più arrivare, come una volta, quasi dappertutto. Esattamente come hanno fatto gli Alpini, i quali sulla fontana di Sois faranno opere di pulizia, di potatura di ceppaie, di sistemazione delle vasche, e cosi via. Il Comune metterà soltanto il materiale necessario. Ho in mente altri luoghi della Città di Belluno, altri beni, altre fontane e lavatoi che sono in lista di attesa di questi bravi Cittadini. Dunque largo ai progetti di sussidiarietà, largo alla voglia di fare qualcosa per il bene comune, bastano idee e voglia di lavorare, due caratteristiche molto diffuse nei bellunesi. Io, per quanto mi riguarda, assieme a tutta la mia Giunta, sarò sempre molto felice di votare delibere che praticano questo nuovo modo di amministrare che è, in realtà, un nuovo modo di essere Cittadini”. I criteri del buon padre di famiglia insomma. Peccato che con i lavori della piscina, dove c’erano in ballo 900 mila euro, non vi sia stata la stessa “chiamata alle armi” a tutte le imprese interessate e il tutto si sia risolto con la scorciatoia della “somma urgenza”, benché la legge fissi il tetto dei 200mila euro oltre i quali va fatta la gara d’appalto.