
“Comitato politicizzato”, così aveva liquidato l’intervento di Roberto Casoni l’assessore Paolo Gamba. Che ora sta lavorando per un ponte definitivo che sostituità il bailey. Visto che dal 30 giugno scadranno gli accordi triennali e il Comune di Belluno dovrà pagare 150mila euro l’anno per l’affitto della struttura. «Respingo l’accusa di interessarmi più del Bailey che della viabilità interna di Cavarzano – aveva detto Gamba -.Io e l’amministrazione comunale abbiamo delle responsabilità nei confronti dei cittadini che ci hanno eletto e se c’è qualcuno che vuole fare politica criticando in modo demagogico le nostre azioni, non si nasconda dietro ai Comitati, ma si presenti agli elettori».

Roberto Casoni, portavoce del Comitato puntualizza: puando l’assessore dichiara “Io e l’Amministrazione di cui faccio parte stiamo lavorando per risolvere al meglio i numerosi problemi della città …”, sarebbe opportuno che ricordasse anche i notevoli disagi che per mesi gli abitanti della zona, (via Pertile, via Mur di cadola, via Barozzi), hanno dovuto sopportare a causa della concessione all’inizio dei lavori alla lottizzazione di Veneto Blu, prima che fosse costruita la strada d’accesso necessaria. Strada d’accesso (1° tratto da via Pellegrini a via Mur di Cadola) che stanno costruendo adesso e che vorrebbero snaturare (in spregio a quanto previsto da P.R.G.) con un’assurda chicane che dà adito a molti sospetti. Ė questo che intende per “lavorare al meglio”? Ottima l’intenzione di velocizzare l’iter burocratico per la costruzione del ponte che sostituirà quello bailey a Borgo Piave (molto meno la bozza di progetto che abbiamo visto sul giornale, ma qui è questione di gusti e … di soldi); non così è stato per la strada che ci interessa, dati i ritardi nell’esproprio dei terreni e l’inizio dei lavori. Infine, l’accusa di demagogia nel criticare l’operato dell’Amministrazione Comunale non ci tocca minimamente: quando abbiamo raccolto le 350 firme per la presentazione di una proposta di delibera popolare, non abbiamo chiesto l’esibizione di alcuna tessera di partito né, tantomeno, abbiamo selezionato i firmatari (tu sì, tu no!), pertanto non ci sono secondi fini. Peraltro è vero che facciamo politica, ma è la politica quella sana (da polis = Città), quella che dovrebbero fare tutti i cittadini interessati al bene della propria comunità, che denunciano le storture e gli sprechi, che pretendono il rispetto delle regole (vedi P.R.G.). Tutto questo – conclude Casoni – senza prebende ed incarichi, senza necessità di presentarsi alle elezioni, solamente per il fatto di essere cittadini”.