Entrerà in funzione la prossima settimana la nuova area materno-infantile dell’ospedale di Pieve di Cadore, inaugurata oggi dal direttore generale dell’Ulss di Belluno Ermanno Angonese. Tre milioni e trecentomila euro di investimenti per la ristrutturazione e l’adeguamento degli spazi. La prima fase dell’intervento si è conclusa nell’aprile scorso e prevedeva la sistemazione dell’ala est dell’ospedale, destinata ad area materno-infantile. In particolare, nell’Unità Operativa di Pediatria sono stati realizzati sei posti letto in camere doppie e un posto letto per isolato, tutte con servizio igienico proprio. Il nuovo reparto è dotato di tutti gli spazi accessori e di servizio come lo studio medico, il locale per le patologie neonatali, il locale infermieri, il locale caposala, la medicheria, i depositi, i locali sporco e pulito, l’office ed il blocco servizi igienici. E’ stato realizzato anche il nido con un’area per l’allattamento e una per i visitatori. Nell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia sono invece sette i nuovi posti letto, distribuiti in tre camere doppie e una singola, anche in questo caso tutte con servizio igienico proprio. Nuova anche la sala parto, con annessa sala travaglio ed un ulteriore locale destinato al monitoraggio. Anche l’impiantistica di tutta l’area ristrutturata risulta completamente nuova, eseguita secondo le più moderne tecniche.
La seconda fase dell’intervento, che presumibilmente inizierà a settembre e durerà poco più di un anno, prevede la realizzazione di sei nuovi ambulatori per l’area di Ostetricia e Ginecologia e di sei nuovi posti letto (4 in camere doppie e 2 in camere singole) per la Psichiatria. L’Unità sarà dotata di spazi accessori e di servizio quali l’ambulatorio medico, l’infermeria, la stanza per la caposala, la cucina, il soggiorno pranzo, il bagno assistito, il locale deposito, il locale archivio ed il blocco servizi igienici. Ogni stanza sarà dotata di proprio servizio igienico.
Si tratta di un investimento importante che dimostra ancora una volta l’attenzione dell’azienda sanitaria per i suoi ospedali periferici.