Roma, 11 Dicembre – 2.500 metri cubi, 70 di lunghezza e 36 di altezza, queste le misure del nuovo hangar che ospiterà gli elicotteri NH-9 all’interno dell’aeroporto Fabbri di Viterbo, sede del Centro Addestrativo dell’Aviazione dell’Esercito (AVES). Alla cerimonia d’inaugurazione presentata dal Comandante dell’AVES, Generale Enzo Stefanini, hanno partecipato, tra gli altri, la senatrice Laura Allegrini, il prefetto Alessandro Giacchetti e il presidente del Comunale Giancarlo Gabbianelli. Il taglio del nastro, per mano del comandante delle Forze operative terrestri dell’Esercito, generale Armando Novelli è stato seguito dalla messa officiata dal vescovo di Viterbo, monsignor Lorenzo Chiarinelli, celebrata in concomitanza con la festa della Madonna di Loreto, patrona degli aviatori. All’interno del gremito hangar troneggiavano due dei cinque esemplari di NH-90 già in dotazione ai piloti dell’Esercito, a sottolineare la capacità ricettiva della struttura realizzata, interamente in acciaio, in 3 anni di lavoro e un investimento di 8 milioni di euro, e dotata delle più moderne tecnologie di manutenzione e controllo di questi nuovi velivoli. Gli elicotteri NH-90 sono stati sviluppati secondo i requisiti operativi espressi dalla Nato e dall’Unione Europea, da un imponente consorzio industriale che ha visto le più grosse industrie di Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi unite in prima linea nella realizzazione di un sofisticato progetto che ha mosso i primi passi negli anni ’80.
5000 metri quadrati di sofisticata tecnologia digitalizzata, il nuovo hangar è l’ultimo nato, dopo i suoi fratelli di Bologna, Rimini e Casarsa, della famiglia delle strutture di nuova generazione, progettate allo scopo di dare la migliore assistenza, manutenzione e garanzia di sicurezza a questi gioielli d’ingegneria, sintesi della più moderna efficienza nel trasporto tattico su ogni tipo di terreno. “Un passo importante verso il futuro – sottolinea il comandante Stefanini – che dimostra l’attenzione del ministero della Difesa verso le Forze armate per dotarle di strutture e mezzi sempre più efficienti e moderni”.
Gli NH-90 godono della più grande versatilità concepita finora su velivoli della stessa categoria grazie all’impressionante dotazione di sofisticate tecnologie. Speciali visori notturni, generatori d’immagini termiche dell’ambiente circostante e di mappe digitali per la navigazione, radar meteorologico, sistemi di visione integrati nel casco dei piloti, dispositivi per la protezione dal ghiaccio sulle pale. E ancora, rilevatori di ostacoli fino a 5mm di spessore lungo il percorso di volo, sistemi di protezione da minacce terra-aria e aria-aria, protezione balistica e mitragliatrici a sei canne rotanti e di bordo sono solo alcuni degli strumenti degli NH-90 per operare, in sicurezza, in condizioni climatiche avverse, in un arco di temperatura che va da -40°C a +50°C, dal livello del mare fino a 6000 metri di quota. Il sistema elettronico di controllo dei motori e delle parti rotanti sono in grado di funzionarie in condizioni di emergenza mentre lo spazio per il trasporto persone e materiali contiene fino a 20 passeggeri o 12 barelle per il trasporto sanitario. L’alta capacità “anti-crash” del velivolo completa il profilo di un mezzo dalle grandi potenzialità d’impiego, dalle attività militari a quelle di intervento umanitario, come confermano le numeroso richieste di trasporto civile e sanitario ricevute sin dalla consegna dei primi esemplari di NH-90.
Giovanna Scotton