“La Regione ringrazia la cooperativa Lattebusche per la qualità delle produzioni e per il ruolo che svolge soprattutto per la difesa della zootecnia bellunese e degli allevamenti di montagna. Per restare sul concreto, noi dobbiamo però promuoverne le produzioni e vendere: vendere il territorio veneto e tutte le sue produzioni di qualità, facendole anzitutto conoscere e rendendole facilmente riconoscibili”. Lo ha ribadito il vicepresidente ella Giunta regionale Franco Manzato, intervenendo questa mattina, nella sede della Lattebusche a Cesiomaggiore, in provincia di Belluno, al consiglio di amministrazione della cooperativa e alla manifestazione per promuovere il formaggio “Piave”, campione e vincitoree di premi di bontà, ottenuto secondo un’antica tradizione esclusivamente con latte bellunese e ormai incamminato verso il traguardo del riconoscimento europeo della Denominazione d’Origine Protetta: il disciplinare è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della comunità il 29 settembre scorso.
L’incontro è stato tuttavia anche l’occasione per allargare il discorso sia sulle azioni a sostegno dell’intero settore lattiero caseario, oggi fortemente penalizzato con costi di produzione superiori al guadagno, sia sulla esigenza di allargare il sistema di valorizzazione del prodotto veneto di qualità e di fare in modo che tutti i segmentii dell’economia regionale si mettano in sinergia rispetto a questo obiettivo. Per quanto riguarda il comparto lattiero, Manzato ha richiamato tra l’altro l’azione regionale per costruire un disciplinare per il latte veneto, le iniziative allo studio per assicurare più valore aggiunto alle produzioni regionali e l’iniziativa di sostegno al settore nel bando di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale, già all’esame del Consiglio. “Oggi la strategia per promuovere le produzioni venete è la stessa del territorio e della Regione: essere visibili, riconoscibili e conosciuti. Per l’anno prossimo è previsto un forte impegno comunicativo, ma più in generale tutte le iniziative vecchie e nuove, come ad esempio Ville Venete Aperte, dovranno vedere la compresenza di cultura,arte, turismo e agroalimentare. Siamo anche ormai pronti – ha ricordato – alla firma dell’accordo tra turismo e agroalimentare veneto, il cui obiettivo è che tutte le strutture turistiche, di ospitalità e di ristorazione evidenzino e propongano i prodotti del territorio. Puntiamo inoltre ad una filiera corta anche tra produttori e Grande distribuzione: voi ci date spazio e immagine, noi vi promuoviamo”.