C’è una precisazione della Bellunum srl, la società di servizi del Comune di Belluno, in relazione all’ipotesi di rimborso Iva sulle fatture dei rifiuti. vediamo prima cosa dicono le pronunce dei giudici. C’è la sentenza n. 5298 del 5 marzo 2009 della Corte di Cassazione che ha stabilito che la tariffa ha natura di entrata tributaria e non costituisce corrispettivo per una prestazione liberamente richiesta dal cittadino; e la sentenza n. 238/2009 la Corte Costituzionale che ha sancito che TARSU e TIA sono da considerarsi tributi, affermando, tra l’altro che : “significativo elemento di analogia tra la TIA e la TARSU è costituito dal fatto che ambedue i prelievi sono estranei all’ambito di applicazione dell’IVA. Infatti, la rilevata inesistenza di un nesso diretto tra il servizio e l’entità del prelievo – quest’ultima commisurata, come si è visto, a mere presunzioni forfetarie di producibilità dei rifiuti interni e al costo complessivo dello smaltimento anche dei rifiuti esterni porta ad escludere la sussistenza del rapporto sinallagmatico posto alla base dell’assoggettamento ad IVA ai sensi degli artt. 3 e 4 del D.P.R. n. 633 del 1972 e caratterizzato dal pagamento di un “corrispettivo” per la prestazione di servizi“ .
Ed ecco cosa dice la Bellunum srl. A seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce la natura tributaria della tariffa per il servizio rifiuti (TIA), le associazioni del consumatori stanno consigliando di inoltrare richiesta di rimborso dell’IVA addebitata sulle fatture. Si precisa che ad oggi non esistono disposizioni normative che abbiano abrogato quanto disposto dalle norme in materia di IVA e, pertanto, la Tariffa continua ad essere assoggettata all’aliquota IVA (agevolata) del 10%.
Si deve considerare che l’IVA non costituisce un’entrata per la Società Bellunum e per tutti gli altri gestori italiani, in quanto nella stessa misura viene riversata all’Erario, e che non sono state ancora comunicate disposizioni in merito alle modalità con cui gli eventuali rimborsi saranno regolati con l’Amministrazione Finanziaria. Stante la situazione sopra esposta, si consiglia agli utenti del comune di Belluno di pagare senza timore l’intero importo delle fatture TIA e di non imboccare complicate iniziative individuali per ottenere rimborsi che, una volta regolamentati, dovrebbero essere riconosciuti a tutti. Proprio a tutela dei cittadini, le Aziende che operano nei settori di igiene ambientale stanno sollecitando gli organi competenti perché vengano urgentemente emesse le indispensabili norme per operare in modo rapido e chiaro in questa complicata materia, sia per quanto riguarda il trattamento del passato sia per la gestione delle operazioni future. Si evidenzia infine che, qualora non fosse possibile applicare l’IVA sulla TIA, l’imposta relativa agli acquisti sostenuti per l’espletamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani costituirebbe un costo da aggiungere ai fini del calcolo della tariffa, che si tradurrebbe in un maggior costo a carico degli utenti. Senza contare che, presumibilmente, la natura tributaria della tariffa potrebbe far rispuntare l’applicazione delle addizionali prima applicate sulla vecchia TARSU, ora sostituite dall’IVA sulla TIA. Spiace infine osservare che tale situazione di mancanza di norme operative specifiche rischia di generare infondate aspettative dei cittadini su un paventato risparmio sui costi del servizio rifiuti.