Nell’etichetta dei vini veneti di qualità potrà essere tra breve posizionato un “enochip”, che consentirà di vedere al cellulare la storia del prodotto e del vignaiolo. Sarà questa una delle prossime iniziative di promozione attivate dalla Regione a favore della sua prestigiosa produzione enologica, in un contesto di valorizzazione e conoscenza del territorio. Lo ha annunciato oggi il vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato in occasione del Workshop con i tour operator stranieri presenti alla prima edizione del Festival dell’Enoturismo in corso alla Fiera di Vicenza. Il vicepresidente ha inoltre incontrato gli operatori economici, i produttori e i rappresentanti delle strade del vino. In concomitanza con questo Festival si svolge, nella stessa sede, anche quello dedicato al Durello, uno dei vini più antichi d’Italia e tra gli spumanti che si stanno affermando a livello internazionale tra gli appassionati delle bollicine, del quale lo stesso Manzato ha stappato una “Salmanazar” da nove litri.
“L’enoturismo, una nuova forma di visitazione che sta crescendo, ha una motivazione diversa da quelle abituali – ha ricordato Manzato nell’occasione – perché riguarda la ricerca e la “verifica” del buono e del particolare che il territorio e in grado di offrire, sulla scia di una tradizione produttiva millenaria, oggi espressa dalle aziende vitivinicole. La Regione lo considera un segmento organico della economia dell’ospitalità del Veneto, che merita una manifestazione come quella che ha voluto proporre la Fiera di Vicenza, in previsione della dichiarazione del 2010 come anno europeo dell’enoturismo da parte della Comunità, e che certamente contribuisce ad accrescere l’appeal della prima regione turistica d’Italia nei confronti dei turisti italiani e stranieri”. “Il turismo è la proposta di un territorio – ha ribadito Manzato – che si esprime con la sua storia, l’arte, la cultura, le tradizioni, la civiltà della comunità che ci vive, le produzioni a partire da quelle enogastronomiche. Il turista, che da noi è ospite prima ancora che cliente, sceglie la sua meta sulla scorta delle emozioni che una proposta gli crea. L’offerta di vini e di gastronomia del Veneto, si colloca ai vertici mondiali per sapori, qualità, varietà di tipologie, storia e tradizione, e si esprime in un territorio straordinario capace letteralmente di sedurre. Bene: prendere i turisti per la gola è qualcosa che lascia un segno indelebile e che anche con il solo passaparola diventa un richiamo straordinario”.
L’enogastronomia concorre dunque alla valorizzazione della proposta turistica nel suo complesso e questo significa un impegno per tutti i soggetti, compresi la ristorazione e le strutture ricettive, di mettersi in sinergia proponendo anzitutto quello che sappiamo fare e produrre. Per questo può essere utilizzato il logo turistico veneto – ha ricordato Manzato – anche per identificare le produzioni enogastronomiche regionali che seguono percorsi di certificazione ed è questo il senso dell’accordo che sarà presto firmato tra operatori del turismo e dell’agroalimentare, perché all’interno degli esercizi pubblici e nei menu siano proposti prodotti veneti identificati dal logo “tra la terra e il cielo”. Il vicepresidente ha anche annunciato che dal prossimo anno all’interno delle Ville Venete aperte al pubblico sarà ospitato uno spazio dedicato all’enogastronomia locale. Sarà inoltre proposta un’occasione di musica e teatro nelle cantine.