«L’iniziativa dalla collega di giunta Maria Teresa Coppola, assessore al Bilancio della Regione Veneto, è particolarmente lodevole e si dimostrerà positivamente incisiva nel rilancio dell’economia regionale, compresa quella della nostra provincia di Belluno dove purtroppo ogni giorno si registrano aziende in difficoltà che trascinano nella crisi sempre più famiglie di lavoratori». E’ questo il commento dell’assessore Oscar De Bona rivolto al provvedimento approvato dal governo veneto che costituisce un vero e proprio “pacchetto” di misure capaci di consentire alle imprese di acquisire liquidità attraverso il sistema bancario. La portata dell’iniziativa è tuttora in fase di stima, ma si presume che, una volta realizzata, possa consentire l’iniezione nel sistema di circa 100 milioni. di euro. Il provvedimento, in sintesi, parte dal presupposto che uno dei motivi fondamentali della crisi delle imprese vada ricondotto alle difficoltà che queste incontrano nell’acquisire liquidità, sia per il cosiddetto “credit crunch” bancario, sia per i sempre più frequenti ritardi nei pagamenti dei debitori commerciali. Così la Regione del Veneto si è mossa focalizzando la propria attenzione su due filoni operativi agendo di conseguenza da un lato sui meccanismi di pagamento interni alla pubblica amministrazione e dall’altro sul sistema creditizio regionale. Tutto ciò si aggiunge al protocollo di intesa con l’Associazione bancaria italiana (Abi) che la Regione Veneto già il 30 luglio scorso aveva siglato, per prima tra le Regione italiane, e che si sta dando pratica attuazione in questi giorni. Fra queste iniziative, all’articolo 1 del protocollo è previsto che la Regione e le banche individuino modalità operative per conseguire un pronto ed efficace smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese verso la Regione del Veneto. «Concordo pienamente con quanto esposto dall’assessore Coppola – continua De Bona – cioè che la crisi economica mondiale, nata nell’agosto 2008 come una crisi del settore finanziario e creditizio, ha finito per estendersi anche all’economia reale, colpendo da un lato le famiglie e dall’altro le imprese in particolare, tra queste ultime, il comparto della piccola e media industria. Gli effetti negativi derivanti da tale situazione di difficoltà diffusa sono dimostrati dai dati in costante incremento del ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria ». «L’operazione, quindi – sottolinea l’assessore De Bona – rappresenta una vera e propria fonte di risorse finanziarie aggiuntive da immettere nel sistema socio-economico regionale e si pone come elemento complementare all’assegnazione alle strutture regionali di ulteriori dotazioni cassa spendibili, ottenute da parziali allentamenti dei limiti del patto di stabilità. In previsione di quello che viene preannunciato come il periodo più critico della crisi, ossia quello compreso tra l’autunno 2009 e l’estate 2010, la Regione del Veneto, pur nei limiti di quanto consentitole da un sistema di finanza locale in cui un autentico regime di federalismo fiscale è ancora ben lungi dall’essere conseguito, ha adottato subito dei provvedimenti».