
Giro di vite dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Non si potranno più esportare o demolire i veicoli per i quali risulti iscitto un fermo amministrativo al Pubblico registro automobilistico. La direttiva è pervenuta in questi giorni a tutti gli operatori del settore, quindi gli uffici pubblici dell’Aci e della Motorizzazione, le agenzie automobilistiche e i demolitori autorizzati. Lo spirito della norma è quello di favorire il recupero dei crediti che la pubblica amministrazione vanta nei confronti di cittadini inadempienti proprietari di veicoli colpiti da ganasce fiscali, impedendo che venga effettuata l’esportazione all’estero e anche la demolizione. A far scattare l’iscrizione del fermo, sono le pendenze di qualsiasi tipo nei confronti della pubblica amministrazione. Ad esempio una multa non pagata, un bollo dimenticato, gli omessi versamenti all’Inps da parte di un’impresa, una bolletta dell’acqua o della spazzatura. Qualsiasi credito, insomma, che la pubblica amministrazione può avere con il cittadino. Nella provincia di Belluno è Equitalia (già Uniriscossioni con sede in via Carrera) la concessionara della riscossione che si occupa dei fermi amministrativi. La cui iscrizione si determina dopo una serie di avvisi e raccomandate nelle quali si segnala l’inadempienza al debitore. Qualora questi avvertimenti venganoi ignorati, Equitalia procede all’iscrizione del fermo amministrativo o “ganasce fiscali” avvertendo il proprietario del veicolo che non potrà più utilizzare ne vendere il mezzo. Per eludere tale divieto, fino ad oggi c’era chi, non potendolo più utilizzare, lo esportava sottraendolo al pignoramento. Ma da oggi il ministero ha detto stop.