“Nei giorni scorsi mi sono trovato involontariamente testimone di una multa inflitta sul treno Venezia-Trieste a una coppia di turisti inglesi e al loro figlio: 150 euro per aver acquistato il biglietto ed essere saliti a bordo senza obliterare. Naturalmente i tre stranieri hanno pagato subito al controllore, ma hanno chiesto chiarimenti. Lui, in tre parole, ha spiegato che il biglietto va timbrato e si è dimostrato irremovibile nonostante gli inglesi avessero chiesto dove fosse indicato, in stazione, quest’obbligo. Ed effettivamente a Venezia, città che ogni anno accoglie 20 milioni di visitatori, manca un altoparlante che annunci il dovere di timbrare il biglietto, o anche un semplice annuncio in più lingue (basterebbero inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, cinese e giapponese) inserito negli schermi, ormai divenuti piccolissimi, che informano sugli orari e sui binari di partenza. Ultimamente da più fonti mi sono giunte segnalazioni di turisti stranieri che hanno acquistato regolarmente il biglietto chilometrico e che, non sapendo che andava anche timbrato (e mi immagino cosa possano pensare davanti alla parola “obliterato”), hanno dovuto pagare al controllore una multa da 50 euro, magari per il viaggio tra Venezia e Mestre. Mi domando quale messaggio potrà portare al suo ritorno a casa chi, del tutto incolpevole e di fatto regolarmente pagante, abbia ricevuto una multa per non aver obliterato il cosiddetto titolo di viaggio semplicemente per il fatto che non sapeva di doverlo fare. Quando addirittura non si è imbattuto in una macchina obliteratrice guasta, e sta capitando spesso anche in stazione ad Oderzo, mia cittadina di residenza, o ad Alano-Valdobbiadene. Mi chiedo, come di sicuro si sarà interrogato chi ha subito un simile trattamento, se questo non sia un comportamento ‘pittoresco’ ma dal sapore vessatorio, vista anche la palese iniquità circa l’entità della somma da pagare. Il buon senso rende le regole più giuste e accettate. Ho scritto al mio collega assessore Chisso affinchè intervenga con Trenitalia perché provveda con urgenza ad adottare ogni iniziativa volta ad informare i viaggiatori, in più lingue e in modo chiaro ed evidente presso tutte le rivendite e stazioni, che i biglietti devono essere timbrati prima di salire sui convogli. Inseguire un “utile” immediato che può provocare nel tempo negativi effetti economici per l’intera economia nazionale e regionale mi sembra francamente un rischio da non correre”.